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Il vescovo Derio ad Abu Dabhi: ripartire dal dialogo tra religioni, e tra religioni e società moderna

Il vescovo Derio ad Abu Dabhi: ripartire dal dialogo tra religioni, e tra religioni e società moderna

«Siamo in un cambio d’epoca: insieme dobbiamo aiutarci a chiederci che cosa sia l’umano e a costruirlo. Torno davvero contento». Così si è espresso il vescovo Derio rientrando da Abu Dhabi dove è stato da domenica a mercoledì insieme alla delegazione della CEI e ai delegati regionali per l’ecumenismo e il dialogo.

«Abu Dhabi – ha raccontato – mi ha davvero colpito, soprattutto la Abrahamic Family House. Si tratta di un distretto, un quartiere della cultura, all’interno del quale sorge questo spazio dedicato alla famiglia abramitica. Qui tre grandi edifici – una chiesa, una moschea e una sinagoga – convivono. O meglio, all’interno di essi, persone di diverse religioni convivono e dialogano. C’è un grande forum dove ci si incontra e dove si può davvero sperimentare la fraternità. Il principio ispiratore è questo: le religioni possono essere strumenti per costruire fraternità nella società. Pensate che bel sogno per il nostro mondo, anche per il mondo occidentale!»

Tirando poi le somme di questo viaggio ha detto: «Credo di aver visto uno squarcio di futuro. Ho visto la modernità e le religioni che possono convivere. Qui è tutto ipermoderno: una città nata da poco, grattacieli ovunque, tecnologia ovunque. Eppure, modernità e religione convivono, e le religioni convivono con la modernità. Noi, in Occidente, abbiamo spesso avuto problemi con la modernità. Noi, Chiesa, abbiamo avuto problemi con la modernità, e la modernità ha avuto problemi con noi. Per secoli abbiamo vissuto questa tensione. Abbiamo attraversato tutto il fenomeno del modernismo… Forse è giunto il tempo di superare queste difficoltà e di reimparare a dialogare, a vivere insieme, a essere gli uni per gli altri portatori di fecondità, capaci di creare l’umano insieme».

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