Ieri, alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, è stata inaugurata la casa della salute di Cumiana, con tutte le novità ed i servizi aggiuntivi che saranno progressivamente dedicati ai circa 15.000 assistiti residenti nei 7 Comuni dell’area di riferimento. La “Casa della Salute” rappresenta un punto di riferimento sanitario che si colloca a metà strada fra il singolo ambulatorio del Medico di famiglia e la struttura ospedaliera di riferimento e di pronto soccorso, in grado di ridurre il disagio di continui spostamenti inutili ed inappropriati, specie per le cronicità e le fasce fragili della popolazione.

Come nel caso delle precedenti “Case della Salute”, già recentemente attivate a Borgaretto, Pianezza e Vigone, quella di Cumiana ( situata nella struttura di Via Berti 10 dell’ASL TO3) rappresenta il cambiamento del servizio reso da parte del Gruppo di 5 medici di famiglia ed 1 Pediatra denominato Diogene con tutte quello che comporta: un’accessibilità prolungata nel tempo e nell’orario, l’attivazione di servizi integrati fra loro rivolti a tutta la popolazione del territorio e non solo agli assistiti di ogni singolo medico, nuovi percorsi assistenziali dedicati alle persone affette da malattie croniche, con un approccio al paziente non solo di attesa ma di iniziativa ovvero con una presa in carico ed un monitoraggio dello stato di salute continuativo e costante nel tempo, la progressiva sperimentazione di letti di osservazione breve intermedia fra domicilio e ospedale, attive strategie di prevenzione per la promozione della salute e dei corretti stili di vita.

Sull’inaugurazione è intervenuto polemicamente Davide Bono (consigliere regionale M5S Piemonte e Vicepresidente Commissione regionale Sanità) che in comunicato ha lamentato: «Saitta ed il Pd continuano nell’ultimo mese a tagliare nastri in ambito sanitario, nel disperato tentativo di recuperare il consenso perso dopo i disastrosi anni di Governo Chiamparino (e prima di loro Cota e Bresso), il tutto a pochi giorni dal voto nazionale. Oggi è il caso della Casa della Salute di Cumiana, pochi giorni fa ha inaugurato quella di Settimo e prima ancora la nuova ala dell’ospedale di Chivasso (per Cuorgnè, nonostante l’impegno, i lavori sono slittati a dopo il voto). Un’operazione di propaganda bella e buona senza contenuti». E rincara la dose:  «Sulle Case della Salute persistono le medesime criticità: non è ancora chiaro da dove arriverà il personale specialistico in più che dovrebbe garantire visite ulteriori rispetto a quelle ospedaliere, considerato che tutte le ASL sono sotto organico e hanno liste di attesa per i principali esami di mesi e mesi. Senza parlare di infermieri e OSS in grave carenza ovunque. Inoltre nelle aree periferiche come Cumiana si rischia di allontanare i medici di base dal contatto con i cittadini per concentrarli in un unico poliambulatorio».

Conclude poi Bono: «Mentre Saitta taglia nastri anche di poliambulatori già esistenti, i problemi principali della sanità piemontese restano irrisolti: liste d’attesa sempre più lunghe, riduzione posti letto che peggiorerà con lo scriteriato piano di edilizia sanitaria privatizzante (-1000 posti alla Città della Salute), affollamento pronto soccorso e cronica mancanza di personale. Su questi argomenti la Giunta regionale non ha ancora proposto nessun tipo di soluzione concreta se non qualche diapositiva in perfetto stile Renzi».