11 Marzo 2020
#coronavirus. Dalla stretta di Conte si salvano alimentari, farmacie, trasporti, fabbriche e banche

Nella serata dell’11 marzo il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha comunicato in diretta Facebook importanti novità riguardo alle misure per contenere il contagio da Coronavirus.
Dal 12 marzo resteranno chiusi tutti gli esercizi commerciali, salvo quelli che vendono beni di prima necessità: alimentari (supermercati inclusi) e farmacie in primis. Porte serrate anche per bar, pub, ristoranti (con la possibilità, però, di fare consegne a domicilio), parrucchieri, estetisti e servizi di mensa che non possono garantire al loro interno le distanze di sicurezza.
Resteranno regolari i trasporti pubblici così come i servizi bancari, quelli postali e assicurativi e tutte le attività accessorie alle attività rimaste in funzione. Anche le fabbriche (salvo i reparti non indispensabili), il comparto agricolo e quello zootecnico continueranno a poter operare, assumendo protocolli per tutelare i lavoratori.
Solo tra un paio di settimane si potrà vedere l’effetto di questo grande sforzo», ha sottolineato Conte per tranquillizzare gli animi se nell’immediato i dati sul contagio non cominciassero a scendere (per cui non necessariamente ci saranno nuovi provvedimenti). L’invito principale rimane quello a “restare a casa“, privilegiando dove possibile il lavoro domiciliare (smart working) e incentivando le ferie i congedi retribuiti per i dipendenti.
A breve avverrà pure la nomina di un commissario delegato (Domenico Arcuri, A.D. di Invitalia, già Sviluppo Italia) con ampi poteri di deroga per potenziare la risposta del settore ospedaliero e per «rafforzare la produzione e la distribuzione di attrezzature per terapie intensive e subintensive», col potere di «impiantare nuovi stabilimenti per creare le attrezzature e supplire alle carenze fin qui riscontrate».
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