10 Giugno 2013
I vini del Piemonte fanno brindare la Cina

Si è conclusa positivamente la missione del Consorzio Piemonte Land of Perfection con 27 aziende vitivinicole tra Canton, Chengdu e Shanghai.
E’ un popolo che ha sete di vino, anche se bere vino non è una tradizione consolidata, ma una novità degli ultimi anni che sta rapidamente contagiando milioni di wine lovers.
Accade a 10 mila chilometri dall’Italia, in Cina, dove ogni anno continuano a crescere vertiginosamente i tappi saltati: nel 2012 i cinesi hanno comprato 1,58 miliardi di dollari di vino pari a 4 milioni di ettolitri. L’Italia è partita con un po’ di ritardo rispetto ad altri Paesi importatori (Francia, Australia, Cile) ma sta riprendendo terreno. Va in questa direzione la missione appena conclusa della squadra Piemonte Land of Perfection: 27 aziende vitivinicole, al seguito del super consorzio piemontese, hanno portato i vini di Langhe, Monferrato e Roero da un capo all’altro del grande continente asiatico.
Tornano a casa stanchi, ma soddisfatti con centinaia di nuovi contatti con importatori, ristoratori e distributori. Un altro passo per fare conoscere l’eccellenza della viticoltura del Piemonte oltre la Grande Muraglia. Un’impresa non facile: da una parte, bisogna fare i conti con la presenza di grandi e agguerrite potenze enologiche sul mercato asiatico; dall’altra, pesano le incertezze sugli accordi sull’export tra l’Europa e la Cina. In questi giorni, i principali giornali cinesi dedicavano titoli e prime pagine alla guerra dei pannelli solari: l’Europa ha imposto dazi sui pannelli fotovoltaici importati dalla Cina. Da Pechino, il governo cinese ha risposto per le rime aprendo un’indagine sul vino in arrivo dai Paesi europeri, minacciando una brusca frenata delle importazioni.
In attesa di capire quali saranno le evoluzioni della politica, la delegazione piemontese ha portato a termine la sua missione. Il viaggio è partito da Sud, dalla città di Canton (10 milioni di abitanti), che ha ospitato “Interwine”, salone enologico rivolto agli operatori professionali. La squadra Piemonte si è presentata unita nel Padiglione “Italian Good Wines”. Si è poi diretta verso Nord con un workshop a Chengdu (11 milioni di abitanti), la patria del banjiu, un forte distillato di cereali che i cinesi consumano abitualmente a pasto facendo il famoso “campei” ovvero un brindisi che prevede di bere tutto d’un fiato il contenuto del bicchiere. Anche il vino si beve ancora “campei”, ma le nuove generazioni stanno cominciando a interessarsi a un modo diverso di bere. Lo si capisce spostandosi in una città più internazionale come Shanghai (23 milioni di abitanti), ultima tappa del viaggio con il secondo workshop organizzato insieme all’Enoteca di Siena. Le differenze comunque restano:
“Abbiamo imparato – dice Andrea Ferrero, presidente del Consorzio Piemonte Land of Perfection – che, almeno per il momento, il consumo del vino è più associato a uno stile di vita che al cibo. Aprire una bottiglia, è oltre a uno status symbol, condividere un momento bello con gli amici”. Aggiunge Ferrero: “L’Italia è partita con un po’ di ritardo rispetto ad altri Paesi, ma la vendita di vini italiani continua a crescere”. Nel 2012 i volumi sono saliti del 4%, toccando i 325 mila ettolitri, venduti per quasi 90 milioni di euro. “Gli investitori cinesi sono ora anche interessanti a comprare tenute e vigneti nelle Langhe – continua Ferrero – Stiamo a vedere cosa accadrà e come si concluderà la diatriba sull’export tra Europa e Cina: noi intanto continuiamo a credere che muoverci uniti come Piemonte sia la strada giusta. In Asia, abbiamo iniziato nel 2012 con la partecipazione a Vinexpo di Hong Kong e alcuni eventi tra Canton e Shanghai; ora aggiungiamo un altro tassello importante alla promozione del vino piemontese. In programma – anticipa il presidente di Piemonte Land of Perfection – ci sono già altre missioni: in autunno la master of wine Jeannie Cho Lee terrà una Masterclass sui vini piemontesi a Hong Kong ed è già sicura la partecipazione del Piemonte a Vinexpo Asia Pacific 2014. Stiamo anche valutando la possibilità di utilizzare i social network cinesi per fare promozione”.
Anche il Consorzio dell’Asti sta lavorando a “Lady Asti”, un progetto per promuovere le dolci bollicine piemontesi sul mercato cinese: si tratta di una serie di brindisi ed eventi rivolti ai giovani wine lovers cinesi e in particolare alle donne, che si avvicinano più facilmente al consumo di vino con le aromatiche bollicine, a bassa gradazione, di Asti spumante. Il progetto sarà presentato a breve. Gli impegni per il Consorzio Piemonte Land of Perfection non sono finiti: dal 16 al 20 giugno, sarà a Vinexpo Bordeaux con una collettiva di 31 aziende vinicole, mentre il 25 e 26 luglio a New York coordina un evento realizzato dalla rivista Wine Enthusiast per far incontrare buyers interessati a importare vini dal Piemonte a 25 aziende che ancora non hanno l’importatore negli Usa.
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