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Territorio  

Via Lattea. Nuovi insediamenti montani, il sì dell’Unione

Via Lattea. Nuovi insediamenti montani, il sì dell’Unione

Il recente bando regionale del Piemonte che concede importanti incentivi a chi vuole trasferirsi nelle realtà montane, suscita interesse e forti motivazioni in molti comuni. «L’Unione Montana Via Lattea  – fanno sapere al riguardo il presidente Maurizio Beria e l’assessore Giorgio Merlo – conta già sulla presenza di molti servizi collaterali, sempre più indispensabili e necessari per trasferirsi in montagna, e di conseguenza puà accogliere la proposta della Regione Piemonte con sufficiente tranquillità. Nuove residenzialità da un lato e recupero e ristrutturazioni degli immobili dall’altro, attraverso un congruo finanziamento, possono essere elementi capaci di radicare nuovi nuclei familiari in questi territori».

Se l’obiettivo della Regione Piemonte resta quello di favorire un processo di incremento dell’economia, della natura, dell’enogastronomia, del turismo e di tutto ciò che di unico ed irripetibile offre la montagna, «è ovvio arrivare alla conclusione che la Via Lattea è un comparto che può valorizzare queste opportunità. Oltre all’obiettivo di ripopolare le aree montane anche dopo le conseguenze nefaste provocate dalla pandemia. Se poi la Regione manterrà l’impegno, già annunciato, di indire un altro bando per incentivare il decollo delle cosiddette “botteghe dei servizi” con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza, l’intero progetto non potrà che rafforzarsi ulteriormente».

Unica condizione posta dagli amministratori della Via Lattea è che accanto a questi importanti investimenti, vi sia «una particolare attenzione alla cura dei servizi collaterali essenziali per garantire una presenza stabile e sicura nei nostri territori. Senza la presenza attiva e costante di questi servizi si corre il serio rischio di vanificare l’intero investimento e l’intero progetto di riqualificazione dei nostri territori montani. Infine, l’intero progetto, come ovvio e scontato, non può diventare un pretesto per le false residenze di comodo».

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