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Territorio  

Vaucluse: in montagna sulle orme di Petrarca

Vaucluse: in montagna sulle orme di Petrarca

21 ottobre 2014

Alla scoperta di uno degli angoli più suggestivi e “poetici” della Francia

Tra la lavanda più profumata e il sapore del mosto selvaggio, si apre una regione ove l’estate si attarda a morire, protetta da caldi venti di ponente. Si tratta della Vaucluse, dipartimento francese confinante con i dipartimenti della Drôme a nord, delle Alpi dell’Alta Provenza a est, del Varo e delle Bocche del Rodano a sud, del Gard e dell’Ardèche a ovest. Le principali città, oltre al capoluogo Avignone, sono Apt, Carpentras, Cavaillon, L’Isle-sur-la-Sorgue, Orange, Pertuis e Bollène.
La vetta più alta della zona è il Mont Ventoux (1912 m), su cui salì per primo Francesco Petrarca nel 1336 che descrisse accuratamente il panorama straordinario che gli offriva la cima. Il nome di questa vetta significa «colui che si vede da lontano» e lungo le sue pendici è transitato più volte il Tour de France. Il fascino della montagna è dovuto alla sua sterminata e desolata coltre bianca che alterna colli marnoso-argillosi e altri totalmente silicei. Il periodo adatto alle escursioni in quest’area va dalla tarda primavera all’autunno inoltrato, prima della stagione sciistica.
Nascoste da una fitta zona boschiva si trovano poi le Gorges de la Nesque, particolare e spettacolare fenomeno di erosione carsica. Per raggiungere l’ingresso consigliato, che permette una discesa panoramica ad anello all’interno delle gole, occorre dirigersi a Monieux scendendo dal Ventoux per la strada della foresta demaniale di Saut, e, raggiunto il villaggio, portarsi al laghetto dal quale si penetra nelle gole. È consigliabile dedicare alla visita delle gole un giorno a mezzo, e ammirarle dall’alto dalla strada che da Monieux sale a St-Hubert. Sulla destra della strada è collocata una tavola planimetrica sulla quale è indicato il Rocher du Cire (872 m), meta del primo approccio alle Gorge de la Nesque. Tramite una strada sterrata si giunge in auto al bivio per Les Barbéris. Si prosegue poi a piedi in direzione del canyon visibile in diversi tratti. Affacciandosi sul dirupo si può ammirare Le Rocher du Cire; per tentarne la breve ascesa occorre portarsi ad un sentiero segnalato in bianco e rosso che con sali e scendi conduce all’incrocio con il sentiero ad anello.
Il secondo giorno si parte dal medesimo laghetto, che dista circa un chilometro da Monieux. Il segnavia da seguire è contrassegnato da due cerchi rossi che sovrastano un triangolo rosso rovesciato con la scritta “Grande traversée VTT de Vaucluse”. Seguendo tale sentiero, sulla sinistra idrografica del torrente, si giunge ai primi grandi affioramenti rocciosi del canyon. Da qui il sentiero compie diversi tornanti sino al bivio in fondo alle Gorges contrassegnato da un cartello con freccia direzionale gialla “Chapelle Saint-Michel”; in questo tratto è opportuno procedere con particolare cautela, data la pendenza e la fragilità del terreno. Al termine del sentiero, nel punto più selvaggio e stretto delle gole, si trova una cappella romanica del XII° secolo dedicata a Saint Michel de Anesca, all’interno della quale è conservato un cippo votivo gallo-romanico. Il percorso prosegue sul lato opposto in salita sul lato destro idrografico fino al Belvedere, dopodiché si attraversa la strada e si giunge alle porte di Monieux. Attraversando l’antico villaggio si arriva sulla strada “de la Bourgade”, poi su quella di Prè-d’Estève. Scendendo fino ad un ponticello sul torrente Nesque si torna al parcheggio. L’escursione prevede un dislivello totale di 430 m e tempi di percorrenza tra le 4.30 e le 5 ore per l’anello completo.
La terza particolarità naturale della zona è la Sorgente di Vaucluse che ispirò al Petrarca i versi di “Chiare, fresche e dolci acque”; dalle Gorges de la Nesque si raggiunge transitando da St-Hubert, proseguendo poi per Méthamis, La Rouvière, Saumane-de-Vaucluse, dirigendosi quindi a Fontaine-de-Vaucluse. Nella stretta valle sopra la cittadina, l’acqua sgorga in una cristallina cavità sotterranea per poi trasformarsi in un fiume impetuoso. La sorgente si trova a cinque minuti a piedi dal villaggio e la vista di questa cavità dalle acque turchesi è di eccezionale bellezza.
Prima di terminare il viaggio, portandosi sulla via del rientro in Italia, si consiglia la visita del “Colorado Provenzale”, transitando da Gordes a Roussillon e proseguendo fino alla Riserva Geologica del Luberon a Rustrel. La passeggiata si snoda in mezzo a un paesaggio a tre colori: l’ocra delle montagne e del terreno, il verde degli alberi e il blu del cielo.

Roberta Cucchiaro e Lodovico Marchisio

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