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Valli Chisone e Germanasca  

Vini all'insù: la storia di un produttore

Vini all'insù: la storia di un produttore

A Perosa Argentina e Pomaretto il 4-5 maggio 2024 torna la rassegna Vini all’insù: la storia dell’azienda di Nicolò Refourn alla sua prima partecipazione.

Il 4 e 5 maggio è una data da segnare per gli amanti dei vini, in particolare per quelli di montagna. A Perosa Argentina e Pomaretto ritorna per la sua terza edizione “Vini all’insù”, rassegna biennale dedicata ai vini prodotti nell’arco alpino.

Due giorni alla scoperta dei vini di montagna

Vini all’insù parte sabato 4 maggio nella cornice di Villa Willy a Perosa con l’apertura alle 10 fino alle 19 (domenica 5 dalle 10 alle 18) della Mostra-mercato dei vini di montagna con banchi di assaggio. Nei due giorni di “Vini all’insù” a far da contorno non mancano visite guidate ai vigneti del “ramìe” (vino DOC di Perosa e Pomaretto), nonché degustazioni guidate dal sommelier Sandro Gastaut dei vini in rassegna, abbinandoli a prodotti tipici come i formaggi di montagna (sabato 4 alle 11) o al cioccolato (domenica 5 alle 16).

Info

Per avere altri dettagli sulla manifestazione – organizzata dall’Unione dei Comuni Valli Chisone e Germanasca in collaborazione con il Consorzio DOC Pinerolese e con l’AIS (associazione italiana sommelier) Piemonte – e soprattutto per prenotarsi il numero da chiamare è il 329.31.54.517.

La storia di un produttore

Nicolò Refourn, il vino è una questione di famiglia

Quest’anno, per la prima volta, tra i produttori presenti a Vini all’insù c’è anche Nicolò Refourn, uno dei più giovani viticoltori del Ramìè (www.refournvinidimontagna.com/).

Far capire il nostro lavoro

«Le altre due edizioni – spiega – si sono tenute più avanti nel corso dell’anno (ndr a settembre nel 2020 e a giugno nel 2022), quando avevo già venduto tutte le bottiglie del mio vino e non avevo più nulla da portare in rassegna! Oltre all’aspetto promozionale, di Vini all’insù mi piace che porti le persone a vedere le nostre vigne per capire il lavoro che sta dietro a un vino che nasce da vitigni a oltre 500 metri di altitudine, con terrazzamenti e su versanti che superano il 30% di pendenza».

Una passione diventata un mestiere

Nonostante abbia solo 32 anni, Nicolò sta dietro ai vitigni da oltre quindici anni: «Ho iniziato nel 2008, quasi per scherzo – racconta – per tenere pulito un terreno di famiglia alla Lausa (Pomaretto); poi grazie ai consigli di Daniele Coutandin (ndr precursore della produzione vinicola del Ramìe) mi sono appassionato e, un po’ alla volta, la passione è diventata un lavoro».

Una nuova vigna a oltre mille metri di quota

Un lavoro – che Nicolò alterna a quelli di manutenzione di aree verdi e giardini – nel tempo aumentato costantemente, come testimonia il numero appezzamenti coltivati: «Adesso sono sette (tutti a Pomaretto), l’ultimo che ho iniziato a coltivare quest’anno  è ai Cerisieri, a 1041 metri di altitudine, nei pressi di una casa che era della mia famiglia. Lassù ho piantato dei vitigni di Bian Ver, con queste uve produrrò un vino bianco da bollicine… certo ci vorranno ancora alcuni anni».

Il ruolo della Scuola Malva Arnaldi

Il mestiere del produttore di vino, infatti, richiede pazienza: «Senza contare il tempo necessario a impiantare le vigne (ndr come nel caso dei Cerisieri), a tenerle pulite e a proteggerle dagli animali selvatici, dalla vendemmia alla vendita del vino prodotto passa almeno un anno e mezzo, in alcuni casi anche di più per garantire una miglior qualità». Per le operazioni di vinificazione Nicolò si affida alla Scuola Malva Arnaldi di Bibiana: «Porto loro l’uva perché lavorano come farei io se avessi la possibilità di dotarmi di tutte le attrezzature necessarie».

Una produzione in continua crescita

La produzione Refourn dal 2019 – quando è nata ufficialmente l’azienda (intestata per ragioni burocratiche alla moglie di Nicolò, Natalia Pons) – è in continua crescita: «Se nel 2019 le bottiglie prodotte sono state 400, sono passate a 880 nel 2022 e a 1500 nel 2023. Oltre al vino dal 2023 abbiamo provato a produrre anche la grappa da uve di ramìe…»

Il sostegno della famiglia

Nicolò ci tiene a rimarcare l’aiuto ricevuto dalla sua famiglia: «Devo ringraziare i miei genitori per il sostegno nell’avviare l’attività, e poi Natalia che mi affianca nei lavori (e in quelli più delicati è fondamentale) e anche Emil, il nostro primogenito (7 anni), che conosce ormai benissimo tutto il lavoro. E col tempo anche il piccolo Hervè (2 anni) si unirà alla compagnia».

GR

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