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Cultura  

Villar Perosa. Lo stop al Cinema-Teatro, un danno economico e culturale

Villar Perosa. Lo stop al Cinema-Teatro, un danno economico e culturale

Piemonte Movie non smette di sognare

Nell’anno I a.C (ante Covid) per il Cinema-Teatro delle Valli di Villar Perosa i progetti erano tanti. E tanti rimangono, nonostante tutto, anche ora.

«Siamo un aeroplano in pista in attesa di decollare» assicura Alessandro Gaido di Piemonte Movie, l’associazione a cui il comune di Villar ha affidato in comodato gratuito il Cinema del paese. Una gestione partita nell’autunno 2019 con risultati molto promettenti, prima che la pandemia fermasse tutto (fatti salvi due week end in autunno) per un anno. E ora anche l’annunciata possibilità di riaprire dal 27 marzo – DPCM docet – sembra sfumare a causa della recrudescenza dei contagi. «Probabilmente non riapriremmo comunque – spiega Gaido –: ad aprile e maggio in anni normali il pubblico diminuisce e la prospettiva di poter accogliere un numero limitato di persone ci fa propendere per ripartire più avanti».

La presentazione de La Fabbrica del Villaggio, con Piemonte Movie, Cantiere senza Sensi e l’amministrazione di Villar Perosa.

 

Ad esempio in estate. «Da metà giugno a tutto luglio l’idea è di proporre una sorta di Cinema in Piazza in diversi angoli del paese così da far vedere che siamo ancora vivi per poi ripartire da settembre quando speriamo che la situazione sia più tranquilla (e più chiara)». Non è la situazione economica a mettere in pericolo la ripresa: «Non abbiamo costi particolari di gestione e grazie ai 30mila euro di ristori già ricevuti siamo tranquilli: in parte li abbiamo spesi per i corsi di sicurezza dei nostri collaboratori (3000 euro), in parte per assicurazioni e revisione dell’impianto di proiezione (2500), quello che rimane ci mette nelle condizioni di affrontare una ripartenza anche in rosso per via della quasi certa capienza ridotta del Cinema». Un elemento di sicurezza per Piemonte Movie è l’ottimo rapporto con il comune. «L’accordo è improntato alla collaborazione reciproca per la promozione della cultura e del paese. Ad esempio da poco siamo riusciti a firmare una convenzione con la fondazione Film Commission Torino e Piemonte per proporre Villar come location di film agli addetti ai lavori del cinema».

Grazie alle piattaforme per teleconferenze non si è fermato neanche il progetto della Fabbrica del Villaggio, premiato (e finanziato) dal Bando Prossimi della Fondazione Time 2, allo scopo di creare un percorso turistico cross-mediale sul rapporto storico tra la Riv e il paese. Diverse le persone del territorio che hanno già seguito le prime video-lezioni da “cineasta” su Zoom e stanno iniziando a intervistare le persone sul rapporto con la fabbrica. Frutto di queste ricerche un breve documentario che sarà realizzato con l’ausilio di professionisti del mestiere e proiettato in anteprima a chiusura della rassegna estiva di film in piazza.

A distanza il teatro non si fa!

Successivamente il filmato farà parte di un percorso di visita dei luoghi più significativi di Villar, affiancato da brevi sketch teatrali. O almeno così dovrebbe essere. «Fare teatro a distanza è impossibile!», sottolinea infatti Emilia Cristiano dell’Associazione Cantiere Senza Sensi, che dovrebbe occuparsi, oltre che della stagione teatrale della struttura villarese, proprio di queste scenette. «Per preparare gli sketch così come il nostro preventivato spettacolo “Mi metto a nudo” dovremmo poterci trovare in presenza: postura, presenza scenica e espressione corporea non si insegnano a distanza. Per ora stiamo facendo dei laboratori on line in forma di giochi teatrali, ma più che altro per rimanere in contatto». E neanche così tutti riescono a partecipare, creando esclusione. Un assurdo per il Cantiere che per statuto vuole includere nell’esperienza teatrale persone con e senza disabilità. In attesa di poter tornare a calcar le scene, anche la rassegna teatrale, che tanto successo aveva raccolto nella sua prima edizione, è stata sospesa (per non dire annullata). «Avevamo investito per il protocollo di sicurezza ed eravamo pronti a partire con un bel palinsesto curato da Antonio Sarasso – sottolinea Emilia – poi hanno chiuso tutto. Ora aspettiamo indicazioni chiare su quando e come eventualmente riprendere. Ammesso che farlo a capienza ridotta sia economicamente sostenibile».

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