Promuovere uno sviluppo sostenibile e migliorare la qualità della vita, permettendo di lavorare in loco e offrire servizi, questo lo scopo di una neonata Cooperativa di comunità che opererà in val Chisone.
Lo scorso 9 giugno è stata costituita in uno studio notarile di Torino la prima Cooperativa di Comunità di tutta la Città Metropolitana di Torino. E – a sfatar l’etichetta di immobilismo spesso affibbiata a chi vive in montagna – i soci fondatori sono della val Chisone.
I cittadini produttori e fruitori di servizi
Ma che cos’è una cooperativa di comunità? A spiegarlo è Fabio Bosticco, presidente della neonata Cooperativa di comunità Escartons Val Chisone: «Si tratta di un modello di cooperativa nuova, almeno per i nostri territori (altrove ce ne sono da trent’anni) in cui i cittadini sono produttori e insieme fruitori di servizi, generando sinergia e coesione all’interno della comunità in cui operano, promuovendo le attività di singoli, imprese e istituzioni e favorendo la crescita e lo sviluppo sostenibile del territorio».
La gestione di Ufficio Turismo e Punto Museo a Usseaux
In teoria è un modo per migliorare la qualità della vita di una comunità e, alla lunga, contrastare lo spopolamento montano. In pratica la Cooperativa inizierà, occupandosi «della gestione dell’Ufficio turistico e del Punto Museo “Brunetta d’Usseaux” (entrambi ad Usseaux dove l’amministrazione comunale ha fortemente creduto e appoggiato la nascita del progetto) e progettando ulteriori attività che ci vedranno sempre più partecipi della vita della comunità».
Un territorio da valorizzare
L’ambito turistico è al momento quello privilegiato, anche per la formazione personale di Bosticco e degli altri soci: «Da tredici anni lavoro come guida turistica e accompagnatore naturalistico e lo stesso vale per gli altri componenti. Davanti al notaio, per ragioni varie, eravamo in tre, ma altri aderiranno a breve». Da notare la natura inclusiva del progetto, fatto salvo il criterio di territorialità – «per far parte della Cooperativa serve la residenza nei comuni di Usseaux, Sestriere, Pragelato, Fenestrelle, Roure e Perosa Argentina» – non ci sono vincoli particolari per chi volesse aderire. «C’è vita e lavoro anche oltre al turismo – assicura Bosticco – e il nostro territorio propone un mosaico di natura, prodotti, persone, storia e identità culturali, che possono essere valorizzati e, come ha dimostrato il periodo del lockdown, spingere nuove persone a spostarsi a vivere e a lavorare qui».
Il ruolo di Confcooperative Piemonte Nord
Ad accompagnare Bosticco e soci nel dar gambe al loro progetto è stata Confcooperative Piemonte Nord e, in special modo, il suo segretario generale Fabrizio Ghisio. Che spiega: «Il lavoro ha iniziato a prendere forma circa un anno fa. C’erano le condizioni, c’era il sostegno dell’amministrazione comunale, c’erano soprattutto dei giovani pronti a mettersi insieme per stabilizzare le loro attività individuali. Giovani che hanno accettato la sfida di lavorare in un territorio economicamente povero come quello di montagna e formando una cooperativa di attività diversificate, quando in genere le piccole cooperative sono piuttosto omogenee. Come Confcooperative abbiamo messo a disposizione le nostre competenze per aiutarli a far nascere la prima Cooperativa di Comunità nell’area della Città Metropolitana. La Regione Piemonte riconosce questo tipo di cooperative. E anche se non ci sono ancora dei fondi regionali appositi, è possibile richiedere i contributi per le cooperative in generale (molti anche a fondo perduto), così come quelli previsti dai bandi del GAL (ndr Gruppo Azione Locale)».
Lavorare senza troppe pressioni
Il sindaco di Usseaux, Andrea Ferretti, che da anni lavora per far conoscere la cultura delle cooperative di comunità, è ovviamente soddisfatto, ma invita alla prudenza: «In un mondo individualistico come il nostro quando delle persone si mettono insieme per cooperare e condividere dei progetti vanno rispettate e, per quanto si può, sostenute, ma allo stesso tempo devono essere lasciate libere di lavorare senza che ci siano troppe pressioni o aspettative».
GR