La chiusura e l’abbandono delle strutture ricettive presenti nei comuni montani diventa spesso argomento di polemica e sembra segnalare un declino difficile da arrestare.
Andando contro a questa tendenza, negli ultimi giorni è rimbalzata la notizia della vendita del complesso ricettivo di Pracatinat. Un evento andato in porto, dopo diverse aste senza risultato. Nelle casse del fallimento della Pracatinat scpa arriverà mezzo milione di euro, questa cifra verserà la Serre Alta Immobiliare s.a.s., società con sede a Chivasso che ha acquisito la struttura.
Emanuele Mucelli, titolare della Immobiliare chivassese, sembra avere le idee chiare: «Faremo la stessa attività di prima, ma chiaramente in modo diverso e imparando dagli errori che sono stati fatti». Rispetto al passato, la nuova gestione avrà mano libera sull’assunzione del personale: «Abbiamo acquistato la struttura e non abbiamo i vincoli, che poteva avere l’ultima gestione, legati ai dipendenti di prima: la nostra sarà una gestione privata, imprenditoriale, che assumerà le persone in base alle competenze e dopo averle messe alla prova». I tempi di avvio della nuova attività non sono ancora stabiliti: «Stiamo ancora facendo delle valutazioni, ma intanto lavoriamo per ricreare una rete organizzativa e, soprattutto, i contatti con la potenziale clientela. Non solo con le scuole, come in passato: vogliamo poter contare su una clientela differenziata e lavorare durante tutto l’anno senza periodi morti». Sulla struttura «faremo interventi di lifting, non sull’esterno che è molto bello, ma sull’aspetto scenografico dell’interno.
Mucelli non è un novellino in campo alberghiero-ristorativo: «In provincia di Biella abbiamo gestito a lungo un resort, che abbiamo venduto a maggio. Possediamo anche il ristorante “Villa Duchi d’Aosta” (ndr a San Sebastiano da Po); se le gestioni precedenti hanno peccato in particolare nell’aspetto ristorativo, noi da questo punto di vista abbiamo sicuramente un’esperienza che parla da sola». E i giudizi di TripAdvisor sembrano dargli ragione.
Non è stato solo l’animo imprenditoriale a muoverlo all’acquisto di Pracatinat: «Certo avevo già studiato i dettagli dell’investimento prima di andarci, ma quando sono stato là mi sono innamorato del posto, dell’aria che si respira. Da imprenditore cerco di tenere i piedi ben piantati in terra, ma la mia scelta non è stata dettata solo dal business: mi piacciono i luoghi con una storia dietro e che non sono stati valorizzati o, come Pracatinat, addirittura sono stati maltrattati!»
Mucelli non nasconde le difficoltà, ma si mostra convinto del progetto: «Pracatinat ha un buon potenziale: non posso dire che sarà facile, ma abbiamo ponderato bene quello che c’è da fare. Siamo una società solida e senza problemi economici altrimenti non ci saremmo avventurati in quest’impresa. Non sono un sognatore, ma penso che il profitto possa nascere dai piccoli sogni: gestire bene Pracatinat e portarla al successo è il mio piccolo sogno!»
G.R.
QUARANT’ANNI DOPO (due volte il titolo del romanzo di Alexandre Dumas “Vingt ans après”, 1845).
All’inizio degli anni ‘980 la Regione Piemonte aveva formato una Commissione di esperti per progettare il riuso a scopi didattici di istruzione ambientale dell’ex Sanatorio Agnelli di Pra Catinat. La progettanda stuttura si sarebbe chiamata “Pracatinat”, Laboratorio Didattico Nazionale per l’Ambiente.
Io fui nominato membro della Commissione in rappresentanza del Ministero per l’Istruzione; professionalmente ero Preside della Scuola Media Statale di Villar Perosa, oltre che direttore del Museo Civico di Archeologia e Antropologia di Pinerolo. La Commissione lavorò molto per mettere a punto il progetto di Pracatinat e per legare profondamente la struttura all’ambiente naturale ed antropico nel quale esisteva. Furono anche prodotti dei manuali didattici, grazie alla Provincia di Torino, che tracciavano percorsi di utilizzo delle risorse locali per documentare ed approfondire le conoscenze naturalistiche e culturali presenti nel territorio dell’alta Val Chisone; geologia, geomorfologia, flora, fauna, archeologia, antropologia ed etnografia.
Per i primi anni la Commissione continuò a monitorare le attività con le Scuole che si svolgevano nel corso di una settimana di permanenza. Con l’IRSAE del Piemonte si progettarono ed attuarono vari corsi di aggiornamento per gli insegnanti, corsi molto partecipati e con risultati incoraggianti.
Poi la Commissione cessò i suoi lavori ed il suo coinvolgimento nelle attività della struttura di Pracatinat. Il lento declino fino alla chiusura ed al fallimento sono altra parte della storia degli ex Sanatori Agnelli di Pra Catinat. Ad multos annos per il nuovo corso che sta partendo ora per Pracatinat.
Dario Seglie