Il 27 novembre 1997 la scuola elementare di Pinasca veniva intitolata.

In genere i personaggi a cui si dedicano gli istituti vantano un titolo, una storia importante. Per Hurbinek – questo il nome della scuola – nulla. Solo il ricordo che ne fa, nel libro “La tregua”, Primo Levi: “… era un nulla, un figlio della morte, un figlio di Auschwitz… Hurbinek morì ai primi giorni del marzo 1945, libero ma non redento…”.

Racconta Carla Reymondo, fiduciaria della scuola e allora membro del consiglio comunale: «La storia dell’intitolazione parte già nel ‘95; non ricordo il motivo, ma “La Stampa” aveva pubblicato un articolo su Hurbinek, sollecitandoci a ripescarne la storia e a farne l’emblema della nostra scuola, una scuola che doveva diventare uno strumento, non solo di conoscenza, ma anche di memoria».

Certo all’inizio la giunta comunale trasalì un po’ all’udire il nome proposto: «Eravamo un po’ perplessi – ricorda l’allora sindaco, Sergio Pera – ma quando ci venne spiegata la storia e il significato di quella scelta, non potemmo che condividerla e in modo convinto». E fu così che nell’autunno del ‘97 venne inaugurato un pannello realizzato dagli scolari di allora per illustrare la vicenda del bambino dallo “sguardo selvaggio e umano ad un tempo, anzi maturo e giudice, che nessuno fra noi sapeva sostenere”.

Per commemorare questo significativo anniversario la Scuola Primaria pinaschese venerdì 24 novembre ha programmato una serata speciale al salone polivalente: dalle 20:30, accompagnata dalla musica di Costruire Cantando, verrà presentato “La storia di Hurbinek”, un libro con testi e disegni preparati dall’attuale classe V e dalla prima di dieci anni fa coadiuvate nel lavoro dalle maestre Mirella Bounous e Carla Reymondo.

Il lavoro dei bambini è stato pubblicato grazie ai contributi del Comune, del Gruppo di Studi Ebraici di Torino, delle ditte Data, BPG e Tandem e all’offerta di una famiglia. Alla presentazione, insieme ai bambini autori del testo, parteciperanno le altre classi – che a loro volta hanno lavorato sulla figura del piccolo Hurbinek -, Bruna Laudi, presidente del Gruppo di Studi Ebraici e autrice della prefazione al libro; l’editore Andrea Garavello e Roberto Rostagno, sindaco di Pinasca con l’assessore all’istruzione, Daniela Prot.

Ma nessuno se ne avrà a male se la presenza più importante ad aleggiare in sala sarà quella del piccolo ebreo che “testimonia attraverso le… parole”. Ieri quelle di Primo Levi, oggi quelle di questi bambini in gamba.

La copertina del libro: “La storia di Hurbinek”