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Sestriere e le olimpiadi niente di nuovo

Sestriere e le olimpiadi niente di nuovo

Lo scorso 9 ottobre il Comitato Internazionale Olimpico (CIO) ha avallato le candidature di Milano-Cortina, Calgary (Canada) e Stoccolma (Svezia) ad ospitare le olimpiadi invernali del 2026, scartando solo perché troppo costosa la candidatura turca di Erzum.

Le tre proposte approvate sono risultate in linea con i requisiti richiesti – evidenziati in particolar modo dalla proposta italiana – di idoneità dal punto di vista dell’impatto ambientale, del dispendio di risorse e di appoggio da parte del governo.

La decisione del CIO segna l’inizio della fase di “Candidatura formale abbreviata”, durante la quale le città lavoreranno a stretto contatto con il Comitato Olimpico per sviluppare il migliore piano possibile per i Giochi, in linea con l’Agenda Olimpica 2020 Nuova Norma. Le città presenteranno un singolo file di candidatura nel gennaio 2019, come parte di un processo semplificato che riduce il costo e la complessità delle città.

La proposta italiana risulterebbe la più papabile, dopo le difficoltà svedesi nel formare un governo e l’intenzione dei socialdemocratici di ritirare Stoccolma dalla candidatura olimpica. Per quanto riguarda Calgary il governo avrebbe indetto un referendum popolare per sondare l’effettiva volontà dei cittadini canadesi a ospitare per la seconda volta l’evento olimpico. Se tali iniziative portassero al ritiro delle due città, l’Italia avrebbe la strada spianata.

Torino rimane sicuramente esclusa dai giochi, mentre non si hanno notizie relative all’eventuale reintegro, come sede di gara, di Sestriere come da richiesta del sindaco Valter Marin, le cui lettere al CONI restano in attesa di risposta. La speranza è che, al termine degli incontri di Buenos Aires, avvenga un chiarimento sulla sorte dell’ex comune olimpico di Sestriere, qualora all’Italia toccasse ospitare l’Olimpiade 2026.

LORENZO BATTIGLIA

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