Per i comuni, specie quelli piccoli, spesso abbondano gli aiuti. Ma forse qualcosa sta cambiando.

È notizia degli ultimi giorni la firma del decreto relativo al Fondo integrativo nazionale per i comuni montani, undici milioni di euro finalizzati a contrastare la desertificazione commerciale, ossia la scomparsa di attività e servizi che affligge molti, se non tutti i comuni montani. Nelle graduatorie, pubblicate più di un anno fa, è presente anche il comune di Perrero.

Il sindaco, Riccardo Leger, spiega: «Abbiamo ipotizzato di utilizzare i 25 mila euro a noi destinati sia per aiutare le aziende aventi titolo nel rinnovo delle attrezzature, sia per adottare altri tipi di servizi». Tra questi un sostegno alla consegna a domicilio dei generi alimentari e l’ipotesi di un servizio di trasporto per consentire ai cittadini di raggiungere i mercati – Perrero non è piazza appetibile per il commercio ambulante – di qualche paese più a valle. L’auspicio del comune è di «rientrare nella graduatoria dei contributi anche il prossimo anno» così da reiterare gli interventi e, allo stesso tempo, «di poter integrare gli aiuti con risorse proprie».

Tra gli esercizi a beneficiare del contributo «saranno quasi solo i due negozi di commestibili, dove si vende un po’ di tutto, mentre ad esempio i bar sono esclusi dai codici per cui sono ammessi finanziamenti».

Il sindaco di Perrero, Riccardo Leger

 

Anche la scuola di Perrero, pur non ancora a rischio di chiusura, vede assottigliarsi gli iscritti, pagando a volte l’immotivato pregiudizio secondo cui una scuola con pochi alunni funzioni peggio. Leger esprime chiaramente il suo pensiero: «La semplice logica numerica ci penalizza, tuttavia bisogna smettere di pensare che il “pendolarismo” degli studenti sia una soluzione. Sarebbe solo un modo per disincentivare le persone a risiedere nel paese. È inutile parlare di pre scuola o post scuola, se poi i genitori devono sobbarcarsi lunghi viaggi per portare a scuola i figli». Oltre al disagio, «gli spostamenti hanno un costo a carico delle famiglie o dei comuni, mentre con le tecnologie attuali andrebbe valutata la possibilità di un insegnamento a distanza per mezzo di sistemi telematici, che permetterebbe inoltre il supporto di docenti con una maggiore specializzazione». Oltretutto, aggiunge Leger «a Perrero presto dovrebbe arrivare la banda ultralarga».

Il municipio di Perrero

In un paesino montano di seicento anime la posta è ancora un servizio essenziale anche se potrebbe essere migliore: «abbiamo due uffici postali aperti però tre giorni quello di Perrero e solo uno a Chiotti (probabilmente per non perdere i correntisti)».

In questa situazione non proprio rosea, il primo cittadino vede qualche spiraglio positivo: «Ormai da anni la politica nazionale sembrava improntarsi al motto “togliamo l’acqua al pesce”, spingendo perché i piccoli comuni, lasciati senza risorse, si fondessero. Invece l’ultima finanziaria, pur criticata in modo ideologico da molti, presenta delle buone notizie per i piccoli comuni». Infatti «dopo anni per noi è previsto nuovamente un contributo per la messa in sicurezza di edifici e territorio; inoltre si possono utilizzare pienamente gli avanzi di amministrazione e sbloccare le aliquote fiscali ed è stata ripristinata la possibilità di indebitamento». Così «il ponte nel vallone di Faetto, su cui a settembre scorso era impossibile intervenire (poiché mancavano gli spazi finanziari), in soli tre mesi è ora stato sistemato, grazie a un mutuo».

GUIDO ROSTAGNO