13 Febbraio 2019
Segnale RAI, un'attenzione alle periferie alpine
Spesso le aree montane sono penalizzate nell’accesso ai servizi, dalla scuola alla sanità. E anche il segnale TV sembra discriminarle. Lo sanno bene parecchi paesi delle valli Chisone e Germanasca.
Per questo la consigliera Monica Canalis ha presentato una mozione, approvata il 13 febbraio dal consiglio della Città Metropolitana: «Non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B».
Nel testo della mozione la Canalis sottolinea come nelle zone alpine «le caratteristiche orografiche rendono difficile ottenere una copertura omogenea». E considerando che «i territori di montagna rappresentano il 40% dell’intera Città Metropolitana di Torino e alcuni di essi sperimentano da decenni il disservizio della carenza del segnale RAI, sia prima sia dopo l’introduzione delle modifiche nelle modalità di pagamento del canone», la Città Metropolitana «ha il dovere di farsi parte attiva per risolvere un problema che tocca una fetta così importante del suo territorio di competenza. Anche perché la possibilità di ricevere gratuitamente il segnale RAI rappresenta un servizio pubblico essenziale, che va garantito al 100% della popolazione, come previsto dagli obblighi del concessionario RAI».
L’obbiettivo della mozione è «che il Sindaco Appendino prenda rapidamente contatto con il Governo, ed in particolare con il Ministero dello Sviluppo Economico, per sollecitare misure di intervento risolutive».
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