17 Ottobre 2017
Scuole poco sicure? Niente pessimismo!
Dopo un anno trascorso nei locali dell’ex Scuola Professionale, gli alunni della Primaria di Villar Perosa, con l’inizio della scuola hanno potuto tornare nel loro amato istituto.
Nel pomeriggio di venerdì 29 settembre, quando il sindaco di Oberderdingen Grossvillars (paese tedesco gemellato con Villar) tagliava il nastro, inaugurando idealmente i locali di Via IV Novembre 2, il suo collega villarese Marco Ventre non riusciva a trattenere la soddisfazione per la conclusione di un’opera tanto importante e complessa. «Per rendere più sicura la scuola elementare – racconta il sindaco – abbiamo compiuto grandi sforzi, soprattutto a livello logistico. Fortunatamente c’era la struttura dell’ex scuola Riv e la proprietà è stata disponibile a concedercela, altrimenti non avremmo saputo come fare con i bambini per il tempo necessario ai lavori». Continua Ventre: «Il finanziamento di 800mila euro ci è arrivato grazie alla Regione che ha ottenuto un mutuo a tasso agevolato dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI). Il comune ha poi integrato questa cifra con circa 150mila euro di fondi propri per lavori ulteriori sull’edificio».
A proposito dei lavori, il progettista Piergiuseppe Daviero spiega: «I lavori sono stati conclusi nei tempi previsti e anche i costi hanno rispettato le stime; i fondi messi in più dal comune sono serviti per lavori aggiuntivi che, come accade spesso durante le ristrutturazioni, in corso d’opera sono consigliati dal buon senso. Mettere serramenti nuovi o luci a led, mentre si stanno facendo i lavori, costa meno che farlo successivamente: tolta una porta, metterne una nuova o rimettere la vecchia dà lo stesso lavoro. Siamo poi intervenuti anche sul cortile della scuola dove abbiamo canalizzato tutti gli scarichi delle acque bianche che ora sono collegati alla rete fognaria».
Sempre l’ingegner Daviero approfondisce l’intervento effettuato a Villar: «La scuola elementare risale agli anni ‘50 – quella media è della decade successiva quando fu istituita la scuola media unificata – quando non si parlava di criteri antisismici anche perché il nostro territorio non era considerato a rischio». Oltre alla vetustà dell’edificio «l’intervento di Villar è stato reso complesso dal fatto che la scuola era composta da otto corpi diversi l’uno aderente all’altro. Siccome la popolazione scolastica aumentava, ogni due o tre anni si aggiungeva un pezzo nuovo di scuola: certo a livello strutturale questo la rendeva debole». Per ovviare a questa fragilità «le parti vecchie sono state legate con decine e decine di metri quadri di nuove murature di sostegno, collegando le fondazioni al tetto». Non si è trascurato neanche il sistema anti-sfondellamento, parola astrusa per indicare una pratica volta a evitare che parti del soffitto possano cadere in testa a qualcuno: «Siccome le verifiche termografiche non davano certezze, abbiamo realizzato una nuova controsoffittatura per fermare quello che eventualmente potrebbe cadere dall’alto». Il risultato raggiunto è sicuramente confortante: «La scuola – dichiara con orgoglio l’ingegnere – è ora in grado di garantire la sicurezza di fronte a terremoti anche di 30-50 volte più forti di quelli che hanno interessato la zona nell’ultimo secolo; inoltre le nuove luci a led e l’isolamento termico conseguito, garantiranno un risparmio energetico e di calore di almeno il 40% rispetto a prima».
Spinto dallo spirito del vecchio amministratore pubblico, Daviero – che fu presidente della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca negli anni ‘80 – propone una riflessione sul patrimonio edilizio scolastico del territorio: «Non è proprio pessimo: su molte scuole si sono già fatti degli interventi come a Perosa e Roure, su altre sono imminenti come a San Germano; anche il Buniva e l’istituto per periti mi sembra siano stati rinforzati. Bisogna sempre considerare che la maggioranza delle scuole sono vecchie, le elementari di solito più delle medie, ma si può essere ottimisti: l’Ufficio Sismico, l’ente a cui si fanno le domande di finanziamento per gli interventi di miglioramento antisismico, stabilisce chi finanziare in base alle schede tecniche dei vari edifici scolastici, partendo dai più deboli. Al ritmo attuale di 3-4 interventi finanziati ogni anno, in un arco di tempo logico – parliamo di una generazione – le scuole saranno tutte a norma». Però secondo l’ingegnere: «Siccome non ci sono i soldi per fare tutto e subito e siccome ci sono molte scuole piccole – su cui gli interventi tra l’altro non sarebbero neanche così gravosi! – sarebbe utile pensare a una riorganizzazione delle aree scolastiche. È il caso di intervenire su tutti gli edifici o non è meglio in certi casi spostare (quando i tempi di trasferimento sono brevi) pochi allievi in un’altra scuola? Se una volta ci si spostava a piedi e serviva una scuola ogni tanti metri, con la mobilità di oggi i parametri andrebbero rivisti».
GUIDO ROSTAGNO
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