31 Maggio 2023
Pramollo. L'ex sindaco Eugenio Maccari cittadino onorario
Il Comune di Pramollo ha conferito la cittadinanza onoraria all’ex sindaco Eugenio Maccari nel consiglio comunale del 30 maggio 2023 presso la Pro Loco di Rue.
Erano in tanti la sera del 30 maggio nella struttura della Pro Loco di Rue (Pramollo). Sindaci in carica e sindaci emeriti, amministratori comunali e del territorio, semplici cittadini. Tutti convenuti per il conferimento della cittadinanza onoraria di Pramollo a Eugenio Maccari, già presidente della Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca e della provincia di Torino, nonché assessore regionale all’Ambiente e alla Sanità, prima di concludere traumaticamente la sua vicenda politica – passata dal movimento federativo europeo ai Radicali al PSI – durante il periodo di tangentopoli.
Sindaco di Pramollo, quasi per caso
A meritargli la cittadinanza pramollina ad honorem, i diversi mandati da sindaco di Pramollo a partire dal 1963. Maccari nel suo intervento ha ricordato: «Furono Valdo Menusan e Nino Long a venirmi a cercare a San Germano Chisone, dove vivevo, per chiedermi di fare il sindaco a Pramollo. All’epoca stavo studiando con il sogno di diventare un funzionario europeo, ma una volta accettata l’offerta per tener fede all’impegno richiesto iniziai a insegnare alla scuola media di Villar Perosa».
I doveri prima dei diritti
L’ex assessore regionale dei suoi anni da sindaco ha sottolineato: «Sono io che devo moltissimo a Pramollo dove ho fatto i miei anni di formazione politica; qui c’era una comunità coesa e pronta a rispondere per attuare il bene pubblico, ognuno svolgeva il proprio ruolo (mettendo i doveri prima dei diritti) e, pur con risorse scarse o nulle, le persone partecipavano attivamente alla vita del comune, mettendo del proprio sia come impegno che come denaro: così sono state fatte molte cose, altrimenti impensabili. Senza questa comunità, che non mi ha mai lasciato solo – neppure dopo le mie vicissitudini politiche -, non avrei fatto nulla».
Un errore eliminare province e Comunità montane
Sollecitato dalle domande di alcuni sindaci presenti, Maccari ha detto la sua su alcuni temi politici: «La soppressione delle Comunità Montane e delle province è stata una schifezza: la perdita degli enti intermedi tra stato e comune è un problema per la democrazia, aggravata dalla perdita di rappresentatività dovuta a un parlamento di nominati, che fa perdere agli eletti il rapporto con le persone (devono rispondere solo ai segretari di partito a cui devono la nomina)».
Una speranza chiamata Europa
Ha poi aggiunto da buon vecchio europeista: «Le nostre generazioni sono state bene perché i nostri genitori e i nostri nonni sono stati male, ma hanno operato per il bene comune. Dobbiamo tenerne conto per progettare il domani (spesso questo la politica odierna non lo fa); per vivere nel presente e costruire bene il futuro bisogna conoscere il passato. In questo periodo difficile per le nostre realtà, credo che l’unica speranza sia nel lottare per avere un’Europa unita, capace di superare la crisi delle istituzioni democratiche, che sono spesso troppo lente a rispondere alle trasformazioni di una realtà in continua evoluzione grazie agli strumenti della tecnica».
Ciao Eugenio
Che belle parole e giuste da un super politico come te!
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