6 Febbraio 2021
Pragelato. Quando si parla di lupo, bisogna sentire anche i sindaci

Tra chi grida “Al lupo, al lupo!” e chi afferma non esserci problemi di convivenza tra il predatore e gli abitanti della montagna, il comune di Pragelato (e non solo) rivendica una terza via, che presti attenzione al parere degli amministratori locali. A innescare la polemica, le critiche espresse dal presidente dell’Ente Parchi Alpi Cozie, Mauro Deidier, al Progetto WolfAlps, dichiarazioni rilanciate dalla rivista Caccia Passione e poi riprese da numerose testate giornalistiche con l’effetto di sollevare un polverone, anziché permettere una riflessione serena sui temi in questione.
Sull’argomento Giorgio Merlo e Mauro Maurino (rispettivamente sindaco e vicesindaco di Pragelato) hanno scelto di intervenire per riportare la polemica «lungo il giusto binario». La loro posizione (condivisa anche da Maurizio Beria D’Argentina, Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea e sindaco di Sauze di Cesana e dai sindaci di Claviere, Franco Capra, e Fenestrelle, Michel Bouquet) è chiara: «Non possiamo non condividere la tesi che i nostri territori possono e debbono accogliere cittadini e turisti e lavorare, al contempo, per creare potenziali posti di lavoro senza ricorrere, come ovvio, all’estinzione del lupo. Sul nostro territorio nessuno insedierà mai una industria, per il semplice motivo che la nostra industria si chiama turismo e sport […] anche il lupo deve continuare ad essere un’attrattiva per queste località, senza suscitare paure o, peggio ancora, senza arrecare danno alle imprese. Ecco perché l’oltranzismo su questi temi non premia mai, soprattutto da parte di coloro che hanno anche la responsabilità di tutelare la bellezza e l’incolumità del nostro territorio naturale. Sotto questo versante, il Parco gioca un ruolo importante e decisivo per questo territorio, purché non assuma atteggiamenti fondamentalisti o unilaterali».
I sindaci vogliono essere coinvolti
Di fronte a un tema tanto complesso in passato oggetto anche di convegni, Merlo e Maurino richiamano l’esigenza di coinvolgere i Sindaci e gli amministratori comunali: «per evitare che, quando si parla di un argomento che tocca direttamente gli interessi concreti di un settore importante del nostro territorio, chi lo amministra sia semplicemente tagliato fuori dalla discussione. E l’argomento riguarda direttamente il cosiddetto progetto “WolfAlps” che, probabilmente – e malgrado le ingenti risorse riversate in questi anni con un massiccio coinvolgimento di consulenti e persone impegnate – non ha avuto quei riscontri positivi che si potevano attendere. Insomma, forse è arrivato – anche attorno a questo spinoso argomento – il momento di avviare un confronto serio, costruttivo e di merito. La strada degli opposti estremismi non è la via migliore per affrontare il tema, delicato e complesso, della presenza, della salvaguarda e del contenimento del lupo nei nostri territori».
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