28 Aprile 2021
Pragelato dopo le dimissioni di Deidier chiede chiarezza per il Parco Alpi Cozie
«Le dimissioni, irrevocabili, del Presidente dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie Mauro Deidier, gettano un’ombra sinistra sul futuro del Parco e, soprattutto, sui territori che sono riconducibili a quell’ente», sottolinea Giorgio Merlo, sindaco di Pragelato, insieme al suo vice Mauro Maurino (membro dell’Assemblea dei Sindaci del Parco) e Paola Borra, consigliere Comunale Pragelato e membro del consiglio di amministrazione.
«Dimissioni nate, almeno leggendo le motivazioni vergate dal Presidente uscente, – continuano gli amministratori pragelatesi – da una irriducibile contrapposizione sulla prospettiva e sulla gestione della Parco con l’attuale Direzione del Parco […] con queste dimissioni entra in discussione il futuro di questo ente, in particolare sul versante del rapporto con le singole amministrazioni locali. E, nello specifico, della concreta gestione e sviluppo del territorio. Perché tutte le singole amministrazioni locali rispettano rigorosamente le norme, i regolamenti e le leggi inerenti lo sviluppo e la crescita dei territori interessati, compatibili con la difesa delle ragioni ambientali e della conservazione dello stesso ambiente naturale».
Però «un conto è “condividere” le scelte e lavorare insieme per uno sviluppo armonioso e coerente dell’intero territorio e, tutt’altra cosa, è prendere atto che ci sono da parte dell’ente Parco posizioni pregiudiziali e preconcette dettate da ragioni politiche insormontabili. Come ci pare abbia detto e scritto il Presidente uscente del Parco Alpi Cozie. Noi continuiamo a pensare che il Parco rappresenti una risorsa importante per lo sviluppo del territorio montano di riferimento. Ma se dovesse prevalere e consolidarsi un approccio opposto ed alternativo, più che una risorsa diventerebbe chiaramente un ostacolo. Ecco perché, proprio dopo queste rumorose dimissioni, adesso la palla passa alla Regione Piemonte. Ci dicano, la Regione Piemonte e gli organismi competenti, come pensano di affrontare questo argomento delicato ed importante non solo per il futuro del Parco ma, soprattutto, per la prospettiva e la mission del nostro territorio».
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