Venuti a conoscenza del progetto definitivo della pista ciclabile Pinerolo-Pinasca, molti commercianti nei giorni scorsi avevano iniziato una raccolta firme per chiederne la modifica del tracciato previsto nel centro di Porte, giudicato penalizzante per gli esercizi commerciali a cui sottrarrebbe parcheggi.
Per venire incontro a questo moto popolare, l’amministrazione comunale ha organizzato nel pomeriggio del 6 giugno un incontro pubblico nella sala del consiglio, alla presenza anche dei progettisti per renderli edotti delle obiezioni della cittadinanza.
Gli interventi di Paolo Pasquetti (che ha seguito la proposta progettuale che ha portato il progetto ad essere finanziato dalla Regione con 1.410.000 €, mentre i comuni interessati dal percorso saranno chiamati a un piccolo cofinanziamento), Ezio Bardini e Marco Allocco hanno evidenziato i parametri richiesti e le criticità per l’opera: necessità di garantire la sicurezza del percorso ciclabile – a fronte di una strada provinciale esistente abbastanza stretta e la cui larghezza non può essere ridotta a meno di 7 metri -, l’impossibilità di spostare il percorso verso il Chisone per via dei vincoli di rispetto dell’area fluviale e l’indicazione di seguire il percorso più breve per collegare Pinerolo alla val Chisone; l’assessore Daniele Pilati ha richiamato, inoltre tra le ragioni della ciclabile, l’urgenza di rallentare la velocità di transito sulla provinciale.
Le repliche dei commercianti e dei cittadini hanno toccato vari aspetti legati sia alla sicurezza stradale, sia all’impatto sul commercio del manufatto, proponendo come soluzione alternativa di spostare il percorso della ciclabile sulla vecchia strada che attraversa Porte a monte della provinciale fino a rientrare dopo la chiesa parrocchiale sul percorso originario del progetto.
Favorita anche dalla conformazione della sala (bella, ma con un soffitto basso), la confusione ha spesso reso difficile l’esposizione delle varie posizioni. Principale motivo di rabbia dei cittadini – imputato non ai tecnici, ma all’amministrazione comunale – la mancata condivisione del progetto. Solo l’intervento del sindaco Laura Zoggia – che si è scusata con i presenti, pur spiegando come il progetto definitivo fosse arrivato solo il 20 maggio – ha calmato gli animi e ha permesso di stabilire una linea comune: i progettisti valuteranno (in sede di progetto esecutivo) e peroreranno in Regione la deviazione del percorso sulla strada interna all’abitato, mentre l’amministrazione valuterà l’adozione di dossi sulla via provinciale per rallentare i veicoli in transito.
Beninteso che l’amministrazione e i cittadini si troveranno nuovamente al più presto per valutare gli sviluppi della proposta condivisa.