La Città Metropolitana di Torino ha autorizzato la riapertura delle Gallerie di Porte, annunciando che serviranno altri 45 giorni di chiusura per concludere i lavori.

 

Gli operai della Città Metropolitana durante la rimozione delle barriere che chiudevano l’accesso alle Gallerie

 

Dopo oltre un anno di chiusura, le gallerie di Porte sono state riaperte il 24 marzo. Tutto bene quel che finisce bene? Non ancora, almeno a sentire la Città Metropolitana di Torino, ente da cui dipendono strada e gallerie.

 

Gallerie riaperte per la stagione estiva

Se lo scorso 15 marzo l’ente metropolitano aveva annunciato la riapertura al traffico – il 24 marzo – delle galleria Craviale e Turina, il 21 marzo durante la seduta della II Commissione del Consiglio metropolitano, il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo ha sì confermato la notizia però aggiungendo che sono in programma ulteriori lavori che richiederanno 45 giorni (il periodo in cui eseguirli sarà deciso dopo una consultazione con i Comuni e con l’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca), evitando però di pregiudicare la stagione turistica estiva.

 

Quasi due milioni di fondi per la messa in sicurezza

«Si sarebbe potuto realizzare il secondo lotto di completamento dei lavori immediatamente dopo la conclusione del primo, ma ciò avrebbe significato tenere ancora chiuse le gallerie nel periodo delle vacanze pasquali – sottolinea Suppo –. Riaprendo abbiamo voluto tendere una mano ai cittadini della Val Chisone, che da più di un anno affrontano notevoli disagi. La comprensione verso le esigenze delle comunità e degli amministratori locali è del resto testimoniata dal fatto che, al termine di tutti i lavori previsti nelle gallerie Craviale e Turina, la Città metropolitana avrà investito complessivamente 1 milione e 835mila euro di fondi propri per metterle in sicurezza».

 

Sistemati 68 giunti del Craviale, 38 della Turina

Se l’indagine tecnica seguita al distacco di porzioni della copertura interna di una delle due gallerie è costata 90mila euro e i lavori del primo lotto ha comportato una spesa di 488mila euro (per mettere in sicurezza 68 degli 88 giunti presenti nella galleria Craviale e 38 dei 55 giunti della Turina, Suppo ha evidenziato che occorrerà «spendere altri 732mila euro per ulteriori operazioni di manutenzione straordinaria delle gallerie, a cui vanno aggiunti i 475mila euro che saranno spesi nell’ambito del terzo lotto per la manutenzione straordinaria dell’impianto di ventilazione e la realizzazione della gestione in remoto degli impianti tecnologici».

 

La Città Metropolitana è soddisfatta

Il comunicato della Città Metropolitana rimarca in modo autoassolutorio “l’impegno dell’amministrazione metropolitana e dei suoi tecnici per ovviare nel minor tempo possibile al disagio patito dalla popolazione della Val Chisone e dai turisti, in primo luogo con la realizzazione di una rotatoria che ha snellito il traffico all’ingresso dell’abitato di Porte (ndr in verità l’opera ha sicuramente giovato alla circolazione in Abbadia Alpina, mentre per Porte non è cambiato quasi nulla) e “il costante confronto e ascolto delle esigenze delle comunità e degli amministratori locali e ha tenuto a precisare che sono state affrontate criticità rilevanti dal punto di vista tecnico e si è dovuto operare in una situazione di forte incertezza sui costi dei materiali; situazione che è stata alla base dell’esito negativo della prima gara d’appalto, bandita nell’agosto del 2022 e andata deserta, con la necessità di procedere ad una seconda gara in tempi rapidissimi alla fine dell’estate scorsa”.

 

Di chi la colpa?

Di certo qualche errore, almeno, a livello di comunicazione più di qualcuno lo ha ravvisato. E in molti si sarebbero attesi qualche spiegazione sulle responsabilità – ditta esecutrice, direttore lavori? – in merito a un’opera che, a pochi anni dalla sua inaugurazione (appena prima delle Olimpiadi di Torino 2006), ha richiesto un intervento così lungo e costoso.

GR