Dagli architetti ai muratori, da cantonieri, artiglieri, marinai e genieri a vigili del fuoco e volontari antincendio, dai tagliapietre ai campanari e ai minatori, innumerevoli sono le categorie sotto la protezione di Santa Barbara. E se i campanari stanno cedendo il passo alla tecnologia, non altrettanto si può dire per chi lavora in miniera.

Distribuiti tra italiani, polacchi e romeni una trentina di lavoratori delle miniere di talco della Val Germanasca lunedì 4 dicembre hanno festeggiato la loro patrona incuranti del maltempo. In verità la copiosa nevicata ha sì interferito nel programma, ma solo facendo spostare, dalla chiesa di Perrero a quella di Trossieri, la messa in onore della santa.

Racconta Dino Breuza, delegato sindacale e minatore da vent’anni: «C’è sempre stata una grande devozione verso Santa Barbara; già nei primi anni in cui lavoravo si è sempre festeggiato, ma negli ultimi anni l’azienda insieme ai minatori in pensione ha iniziato a occuparsi dell’organizzazione: così è ancora più bello perché ora ci si ritrova anche con i vecchi colleghi».

Durante la messa, celebrata dal parroco di Perrero Michele Bordonaro, è stata anche benedetta una statua di Santa Barbara, dono dell’Amministratore Delegato in occasione del suo pensionamento. Spiega ancora Breuza: «Quasi tutte le miniere in Italia – ma anche in Austria e in Polonia – ospitano al loro imbocco una statua della patrona; da noi non c’era, ma, grazie al bel gesto del nostro Amministratore Delegato, a breve anche l’imbocco della nostra miniera ospiterà in una nicchia Santa Barbara».

Presenza di cui senza dubbio i minatori saranno felici, soprattutto i devoti stranieri che vivono lontano dalle famiglie rimaste in madrepatria e che confidano nella protezione di Santa Barbara per poter tornare, dopo la pensione, nel loro paese.