Il senatore Agnelli fu un’altra storia, ma in tempi recenti un sindaco della val Chisone candidato al Parlamento non s’era mai visto.
Finora.
Sì, perché, confermando le voci “dal sen fuggite” durante la compilazione delle liste, Laura Zoggia concorrerà per un seggio alla Camera dei Deputati. Chi la conosce, si chiederà come ne troverà il tempo, sempre indaffarata come è tra Porte, il suo comune, e l’Unione Montana di cui è Presidente. «Quando ho accettato la candidatura, pensavo che la campagna elettorale dura solo un mese e a febbraio di solito non c’è tantissimo lavoro… Beh, mi sbagliavo! – e aggiunge col suo solito sorriso – Sembra fatto apposta, ma mi è piovuta addosso in questi giorni la tutela legale per una persona dichiarata incapace». Si tratta di un aspetto poco conosciuto della sua attività, ma non una novità per Laura Zoggia: «Siccome presiedo l’Unione che svolge la funzione del servizio socio-assistenziale per i comuni, mi capita spesso – ne avrò una decina – di essere chiamata ad occuparmi di casi del genere che comportano noiose faccende burocratiche ed economiche per l’assistito, ma l’importante è che la persona possa vivere al meglio».
Anche in campagna elettorale non viene dunque meno l’impegno quotidiano: «La candidatura alla Camera fa piacere – sottolinea – ma ho una gerarchia di priorità. Prima viene il mio comune, poi l’Unione e infine, solo dopo aver compiuto il mio dovere, mi dedico alla campagna elettorale». La scelta di partecipare alla tenzone nel collegio uninominale non è stata immediata: «Sono entrata nella lista di “Liberi e Uguali” come rappresentante della società civile e – rivendica la sindaca – non ho nessuna tessera! Non ho dormito prima di prendere la decisione». A frenarla era la considerazione comune del politico, «quello che parla», mentre lei da buona amministratrice si dice «abituata ad agire, ad essere un punto di riferimento per i cittadini». L’aver ottenuto di «poter fare campagna elettorale come sindaco» ha infine risolto il dubbio della Zoggia che ha interpretato l’impegno «come un’opportunità di stare in mezzo alle persone per ascoltarle e coglierne le preoccupazioni e i bisogni. Un’esperienza che mi darà nuovi stimoli come amministratrice anche nel caso non venissi eletta».
Dalla pratica amministrativa (diciotto anni da sindaco!), derivano le proposte attorno a cui cerca consenso: «Il mio punto di riferimento è sempre il cittadino, i cui diritti, come amo ripetere, “non hanno bandiera”»; ma per garantire questi diritti «è necessaria una maggiore attenzione verso i piccoli comuni a cui i vari governi da un lato han tagliato i fondi e dall’altro hanno appesantito le procedure con un surplus di burocrazia». Eppure sono sempre i comuni i primi a dover «intervenire nelle situazioni più o meno critiche – quando i cittadini chiedono aiuto – e i dipendenti (sempre troppo pochi) e gli amministratori cercano di fare il possibile». Per consentire soprattutto ai comuni più piccoli di contrastare il declino e marginalizzazione «c’è bisogno di una politica vicina alle realtà territoriali e di approvare norme che prevedano finanziamenti, incentivi, defiscalizzazioni e semplificazioni amministrative per i comuni sotto i 5mila abitanti in modo da consentir loro di competere e di cogliere le occasioni di sviluppo per il territorio». Un altro cavallo di battaglia della dinamica sindaca è il sostegno all’associazionismo «che ha sempre lavorato per supplire alle carenze dello stato, ma purtroppo sta affrontando una forte crisi anche per via dell’innalzamento dell’età pensionabile che sta limitando il ricambio di volontari». E aggiunge «Occorre intervenire in qualche modo per riconoscere, durante il periodo lavorativo, le ore di volontariato svolte, soprattutto, in associazioni impegnate nel sociale come AVASS, Croce Verde o Caritas». D’altronde la sensibilità di Laura Zoggia per il sociale è testimoniato anche dall’esperienza di “Svolta Donna”, associazione da lei fondata nel 2008 «per sostenere le donne vittime di abusi e favorire una cultura alternativa a quella della violenza».
Nell’eventualità di un’elezione, la sindaca porterà con sé «gli insegnamenti che ho ricevuto da alcuni amministratori con cui ho iniziato la mia vita amministrativa: penso a Rinaldo Bontempi e a Giancarlo Griot dai quali ho imparato l’importanza di mettersi sempre al fianco del cittadino. In particolare Giancarlo, col suo carattere semplice e schivo eppure sensibile, è stato una guida di cui spero di continuare sempre a testimoniare i valori». Ma deputata o “solo” sindaco, per la candidata Zoggia, «le parole di quella signora che mi ha detto: Farò campagna elettorale per te, non per il tuo partito, ma perché tu sei tu!» restano la soddisfazione più grande.
GUIDO ROSTAGNO