«Saranno tutti del Toro» è il pensiero che nasce davanti a un incontro “politico” la sera di Manchester United-Juventus.
O forse chi era lì al Teatro valdese di Pomaretto (mercoledì 23 ottobre) veramente crede all’importanza di una nuova legge elettorale per la Regione. Questo il tema su cui si sono confrontati Marco Bussone (presidente dell’UNCEM) e i sindaci di Alpette (Silvio Varetto), Ostana (Giacomo Lombardo) e il padrone di casa Danilo Breusa. Presenti anche il consigliere regionale Elvio Rostagno e le rappresentanti del consiglio Metropolitano Monica Canalis e Anna Merlin.

Il presidente di UNCEM, Marco Bussone col sindaco di Pomaretto Danilo Breusa

L’obbiettivo del disegno di legge – proposto da cinque consigli comunali già nel 2013 – è di garantire la rappresentanza delle aree montane e rurali – anche ai «comuni con più alberi e mucche che abitanti» – in consiglio regionale. Un ipotesi di sistema basato su 50 collegi uninominali (ciascuno espressione di circa 85 mila votanti) che limiterebbe il peso politico di Torino e delle zone urbane, a vantaggio del resto del territorio, garantendo a ogni provincia una rappresentanza (con l’attuale legge elettorale non è così).
Purtroppo è quasi impossibile – come ha sottolineato Elvio Rostagno – che l’attuale consiglio regionale approvi questa (o altra legge elettorale) a pochi mesi dalla scadenza elettorale: molte rielezioni diventerebbero a rischio. Non di meno le argomentazioni dei sindaci in favore della rappresentanza dei territori (e non dei soli votanti) meritano attenzione. Soprattutto se si vuole ricostruire – come spergiura di voler fare ogni forza politica – un rapporto stretto tra eletto ed elettore.

Marco Bussone, Danilo Breusa e Giacomo Lombardo

G.R.