2 Marzo 2021
Forte San Carlo. Fenestrelle ha fatto la sua mossa
Nel bene e nel male la partita sulla gestione del Forte di Fenestrelle è ancora aperta. «Lo scorso 11 febbraio – sottolinea Michel Bouquet, primo cittadino della Città dei Forti – abbiamo presentato all’Agenzia del Demanio la richiesta di subentrare nella proprietà del Forte San Carlo in base alla Legge sul Federalismo Culturale».
Bisogna però fare un passo indietro per raccapezzarsi in una situazione intricata in cui gli attori protagonisti sono diversi. Da circa vent’anni la gestione – meglio sarebbe dire il recupero e la valorizzazione, visto lo stato in cui versava in precedenza il Forte – della storica struttura era in capo all’Associazione Progetto San Carlo. Che l’avrebbe volentieri portata avanti e per tempo lo aveva fatto sapere al Demanio in vista della scadenza della concessione. Sennonché la proroga, da più parti attesa e da molti data per certa, alla fine certa non era. Il Demanio aveva infatti precisato che sua intenzione era di procedere alla stesura di un bando finalizzato ad assegnare il Forte al migliore offerente (nel senso di chi avrebbe offerto di più). E per garantire un’ordinaria amministrazione durante il periodo necessario a tutta la procedura, il 10 febbraio scorso ha scritto al gestore attuale, chiedendone la disponibilità ad occuparsi del Forte per un periodo di non più di un anno.
È a questo punto che è intervenuto il comune di Fenestrelle con la sua richiesta al Demanio. «Per il momento – precisa Bouquet – non abbiamo ancora ricevuto risposta e restiamo in attesa fiduciosi». A muovere l’amministrazione comunale, con l’appoggio anche dell’Unione dei Comuni Valli Chisone e Germanasca, il timore che il Forte finisse nelle mani di qualche privato, teso a massimizzare i guadagni senza pensare alle ricadute sul territorio. «Il Forte è un’attrazione – stigmatizza il sindaco – che va agganciata al paese e alla valle, probabilmente anche noi se subentreremo nella proprietà cercheremo un gestore, ma scegliendo un progetto capace di valorizzare anche il resto del paese».
Considerata l’entità degli sforzi, anche economici, richiesti, «nel caso altri enti – dall’Unione dei Comuni alla Città Metropolitana alla Regione – volessero contribuire alla valorizzazione e al rilancio del Forte, il Comune sarebbe ben contento di condividerne la proprietà»
GR
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