25 agosto 2013. Oggi, alle 15,30, culto di apertura per l’annuale Sinodo della Chiesa Valdese a Torre Pellice: ha presieduto la funzione la Pastora Maria Bonafede. Mentre fedeli e simpatizzanti giunti da ogni parte del mondo entravano nel Tempio del Centro, giungeva dall’ospedale locale attraverso le vie secondarie del quartiere di Santa Margherita un nutrito corteo di protesta. Donne, uomini e bambini, persone di ogni età e religione, sindaci e civili senza simboli di partito a creare divisione, uniti per chiedere la continuità ospedaliera dei nosocomi di Torre Pellice e Pomaretto. Entrambe le strutture hanno già ridotto la loro attività in modo allarmante e si teme a giorni una chiusura totale.
Alcuni manifestanti portavano delle bare, mimando il funerale dei diritti civili (cure, trasporti, istruzione), in una vallata percossa da frequenti suicidi; dalla perdita della linea ferroviaria; dalla chiusura di uffici, scuole, negozi. La serrata degli ospedali costringerebbe moltissimi sofferenti a iter sfibranti, e a trafile burocratiche ancora peggiori delle attuali.
Durante la sua predicazione, durata oltre due ore e rallegrata da suggestivi canti in tutte le lingue, la Dott. Bonafede ha consacrato al ministero pastorale Rosario Confessore e Marco Fornerone. Mentre Nataly Plavan si è consacrata alla diaconia, che è aiuto del prossimo. E’ stato presentato anche il Pastore sudamericano Ricardo Collazo. Ogni consacrato ha ricevuto una Bibbia.
Maria Bonafede ha parlato della bandiera che giustamente reclama il diritto alla sanità gratuita, trovata di fronte all’ingresso del tempio, e ha pregato per un mondo più giusto, spiegando che “entrare dalla porta stretta” significa scegliere la giustizia vera, l’altruismo e la condivisione.
Al termine del culto che segnava l’inizio di una settimana di lavori, la folla dei presenti si è diretta al vicino bazar per un momento distensivo comunitario.
Edi Morini
Sì, è stato bello vedere tanta gente e sentire un unico sentimento:
l’indignazione per tutto quello che stanno togliendo ai cittadini.
Nel cartello che precedeva il “funerale” citato da Edi, c’era scritto:
“I DIRITTI MUOIONO SE I CITTADINI NON ESERCITANO IL DIRITTO/DOVERE DI VIGILARE DUI BENI COMUNI” ed è proprio questo che stanno minando, i beni comuni. Trovano i soldi per ogni iniziativa che produca “affari” per qualcuno, come l’acquisto scellerato degli F35 o il TAV in Val di Susa e li sottraggono ai servizi, alla manutenzione ordinaria di tutto ciò che serve ai cittadini, alle scelte che genererebbero un vero cambiamento, come l’indipendenza energetica.Si dovrebbe istituire un nuovo reato: IL REATO DI SPRECO. Spreco di risorse, di suolo, di denaro pubblico. Forse cosi,dove non basta la voce della coscienza, agirebbe il suono delle monete sottratte ai colpevoli!
Brava Edi Morini!