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Territorio  

Una centrale termica e una teleferica sul Ramiè per fermare lo spopolamento della montagna

Una centrale termica e una teleferica sul Ramiè per fermare lo spopolamento della montagna

Pomaretto. Incontro con il sindaco Danilo Breusa e il parroco don Ermete Tessore

Danilo Breusa, 48 anni, nel maggio scorso è stato rieletto sindaco di Pomaretto che, pur nella sua stretta vicinanza con Perosa Argentina, ha peculiarità tutte sue. Abbiamo chiesto al sindaco di fare una fotografia del suo comune (la sua famiglia è originaria della Val Germansca). «La situazione è preoccupante, non c’è da nasconderlo. È importante e necessario che l’amministrazione pubblica si renda promotrice di sviluppo economico. Qualcuno sostiene che non ci si dovrebbe occupare del privato. Io penso che sia necessario fare sistema tra pubblico e privato. Per contro l’amministrazione se riceve una giusta fiducia può essere più propositiva». Tra le iniziative proposte primeggia il recupero ambientale in riferimento alla produzione del vino Ramiè. «Un vino di nicchia con diversità di vitigni e caratteristico per i suoi terrazzamenti, per questo ricercato e interessante dal punto di vista produttivo e turistico. Un progetto europeo darà lavoro a qualche giovane. Non ha niente da invidiare alle Cinque terre». Fuori da un contesto di finanziamenti europei vi è il progetto “Il volo dell’Aquila”, «una teleferica – spiega ancora Breusa – come quelle in Val Tellina e in Basilicata che attraverserà la valle. Dai vigneti agli impianti sportivi. Anche questa può diventare occasione di lavoro e rilancio turistico per creare indotto. Per creare attività di sviluppo, oltre al risparmio (nel 2010 abbiamo fatto tutti gli impianti fotovoltaici) è importante la via dell’autofinanziamento». A tal proposito il sindaco spiega che in Pomaretto sorgerà una centrale termica a cippato che si collegherà con gli impianti di teleriscaldamento già presenti. «Questo darà occupazione a una manciata di persone. Le risorse di legname in valle non mancano certo». Il sindaco lamenta, come tutti gli amministratori della valle, la questione del rapporto Stato-Comuni: «Con il Patto di Stabilità noi avevamo i soldi ma non potevamo investirli. Però sono ottimista sulle promesse fatte: dal primo gennaio verrà cancellato il patto di stabilità. Speriamo. Ciò che è importante chiedere allo Stato è poter usufruire delle risorse che abbiamo». Riguardo ai problemi del sociale il sindaco è rassicurante: «Sui servizi in valle cerchiamo di mantenere tutto il possibile e venire incontro alle esigenze particolari. Soprattutto portiamo avanti la battaglia per mantenere l’ospedale. Inoltre nei giorni scorsi come sindaci delle valli abbiamo dato a Eugenio Buttiero, sindaco di Pinerolo, la fiducia come sindaco metropolitano per spingere le cause di possibili sviluppi. Altrimenti i giovani se ne vanno dalle valli (non è solo un problema del mio comune) ma in realtà si allontanano anche da Pinerolo che diventa marginale».
La piccola comunità di Pomaretto dal punto di vista pastorale è seguita oggi da don Ermete Tessore, salesiano, docente a Torino, che nel fine settimana sale nella valle delle sue origini, dopo che don Valter Bonetto ha cambiato sede. «Sono originario di Perrero – racconta – e assieme a don Pasqualino Canal Brunet sono l’unico prete della zona capace di parlare patois. Non è da molto che sono qua e devo conoscere la realtà della parrocchia. Ma il territorio mi è famigliare». La comunità cattolica di Pomaretto conta solamente 350 fedeli. Per il resto la popolazione è a maggioranza valdese. «Con la Chiesa valdese abbiamo un rapporto di buon vicinato – spiega il salesiano – vi è l’ospedale valdese che ci permette di celebrare la messa e possiamo portare la comunione agli ammalati. Mi sono sentito accolto più che bene. Dal punto di vista ecumenico si potrebbe fare di più, o meglio tra persone semplici si fa moltissimo: io stesso sono cresciuto con fedeli valdesi dai quali ho imparato molto. È quando si tratta di questioni teologiche che tra i preti e i pastori talvolta si innescano piccole tensioni».
E i giovani? «I giovani ci sono anche se pochi, perché la comunità è piccola. Per lo più fanno riferimento a Perosa e al suo oratorio».

Ives Coassolo

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Uno scorcio dei vitigni del Ramiè a Pomaretto

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