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Città  

Un centro storico sempre più vuoto

Un centro storico sempre più vuoto

Pinerolo. Prosegue l’inchiesta di “Vita” sulla chiusura di esercizi commerciali Sullo scorso numero di “Vita” è apparsa un’intervista a Paola Moriena, titolare, nel centro storico di Pinerolo, di un esercizio commerciale che ha chiuso i battenti con la fine del 2011. Vogliamo ora sollevare alcune questioni riguardanti il piccolo commercio in città. Abbiamo sentito due esponenti politici dell’opposizione e il presidente dell’Ascom Confcommercio di Pinerolo. Andrea Chiabrando, capogruppo della lista Progetto per Pinerolo, fa notare che «l’opposizione aveva presentato una mozione (con lo scopo di sollevare il problema e far riflettere) sulla possibilità di consentire l’apertura (in orari circoscritti e nei giorni feriali) di parte della Ztl nel centro storico, per cercare di vitalizzarlo. Siamo sicuri che questa non sia la ricetta vincente, ma occorre fare qualcosa: l’amministrazione comunale, invece, ha negato del tutto l’esistenza del problema. Perché i pinerolesi vanno a fare la spesa al centro commerciale? Semplice, perché trovano ampio parcheggio gratuito, cosa che nel centro storico non è possibile. Soluzioni? Risolvere il problema del traffico, aumentare i parcheggi (e non le strisce blu, con il risultato di spingere la gente verso i centri commerciali!), lanciare iniziative che rivitalizzano il centro cittadino, attraendo persone. Voglio far notare una cosa: dopo l’apertura del centro commerciale, i soldi destinati agli interventi compensativi non sono stati spesi a favore del piccolo commercio, ma in tutt’altre cose. Questa amministrazione è assolutamente inesistente, non succede nulla, non arriva niente in Consiglio, i giornali non sanno che cosa scrivere… Il nulla più totale, proprio nel periodo più critico degli ultimi anni. È una giunta caratterizzata da latitanza e debolezza su tutti i fronti». Paolo Covato, consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà, afferma che «innanzitutto la chiusura dei piccoli negozi non è un fenomeno che colpisce solo Pinerolo, ma è generalizzato, dovuto alla crisi e al conseguente calo dei consumi da parte delle famiglie. Il centro storico è particolarmente penalizzato perché non è una zona di forte passaggio pedonale, a differenza del quadrilatero dei portici di corso Torino. Con la Ztl, non siamo riusciti a portare più gente nel centro. Certamente i piccoli negozi hanno sofferto la concorrenza dei centri commerciali, ma anche questi ultimi soffrono. Il centro commerciale di Pinerolo ha aperto a fine 2009; faccio una riflessione: l’anno successivo (2010) quanti negozi hanno chiuso? Pochissimi, in linea con gli anni immediatamente precedenti. Ovviamente nel 2011 gli effetti economici della crisi hanno portato a maggiori chiusure, in particolare nelle zone più deboli della città, come appunto il centro storico. I negozi del centro non devono cercare di competere con la grande distribuzione, perché la partita è impari. Il piccolo commercio deve fare sistema, presentando ai consumatori un’offerta plurima. Va anche tenuto presente che, in termini di reddito, la popolazione del centro storico di Pinerolo non è tra le più benestanti. Possibili soluzioni? Iniziative di animazione commerciale, miglioramento urbanistico e dell’arredo, eventualmente pedonalizzare la Ztl. Queste cose le hanno realizzate altre piccole città piemontesi. Ma si può fare questo in tempo di crisi?». Carlo Destefanis, presidente dell’Ascom Confcommercio di Pinerolo, costata con dispiacere che «la grande distribuzione ha ucciso il commercio di vicinato, perché è cambiato il modo di acquistare e di essere al servizio della clientela. Si salva chi lo fa da molti anni e chi ha una professionalità alle spalle. In questo periodo, alcune persone che hanno perso il posto di lavoro in azienda hanno reinvestito la liquidazione aprendo una piccola attività commerciale, ma senza avere alcuna esperienza: è questo il motivo per cui molti nuovi negozi durano poco. Soluzioni? Ricreare posti di lavoro, aumentando la capacità di spesa da parte del ceto medio; puntare su prodotti di nicchia. Mi lasci dire che, per Pinerolo, la Ztl è una stupidaggine: ci sono già due vie a passaggio pedonale, non siamo mica Torino, con tutti i problemi connessi al traffico e all’inquinamento! Circa i centri commerciali, penso che soccomberanno anche loro. In tutti quelli presenti nella Provincia di Torino, gli unici negozi che vanno avanti sono le grandi catene, che possono spostare soldi da una sede all’altra; inoltre, i loro dipendenti sono assunti, nella quasi totalità dei casi, con contratti di lavoro a tempo determinato. La liberalizzazione dell’orario di apertura colpirà inevitabilmente il piccolo commercio, che non può permettersi turni disumani, a cui saranno costretti, pena il licenziamento, i dipendenti dei centri commerciali».

Vincenzo Parisi Uno scorcio di via Duomo

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