3 Ottobre 2023
Tagli al PNRR: a rischio interventi a Pinerolo, Torre Pellice e Pragelato
Daniele Valle e Monica Canalis del Pd attaccano il presidente della Regione Alberto Cirio per il silenzio sui tagli ai progetti PNRR, che avrebbero pesanti ricadute anche nel pinerolese.
Il piano Fitto-Meloni di rinegoziazione del PNRR prevede di DEFINANZIARE, totalmente o parzialmente, dal PNRR, misure per un ammontare complessivo di 15,9 miliardi di euro. Misure che, secondo le intenzioni, si salveranno solo se si troveranno altre forme di finanziamento.
Piemonte tra le regioni più penalizzate
In particolare, si andrebbero a “tagliare”
- 6 miliardi di interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni,
- 3 miliardi e 300 milioni di investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale;
- 1 miliardo e 287 milioni euro destinati alle misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico
Il Piemonte risulta essere tra le Regioni più penalizzate, con oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di definanziamenti.
In provincia di Torino a rischio progetti per 786 milioni di euro
A causa della rinegoziazione dei fondi del PNRR che sta portando avanti il governo Meloni, sono 49 i progetti a rischio a Pinerolo, Rivalta, Orbassano, Torre Pellice, Pragelato e Cumiana, per un totale di 57 milioni di euro.
Per la sola Provincia di Torino parliamo di 1971 progetti per un importo di 786 milioni.
Nelle prossime settimane molte amministrazioni locali potrebbero scoprire di avere a bilancio soldi per interventi del PNRR, che invece non ci sono più.
Lo sconcerto del presidente dell’ANCI
Il presidente dell’ANCI Antonio DeCaro ha commentato così: «Della proposta di definanziamento da parte del governo non si capisce la ragione. Parliamo di opere cruciali per le nostre città, interventi per le periferie che potranno risanare situazioni sociali ed economiche difficili: perché dobbiamo metterle a rischio con un cambio immotivato della fonte di finanziamento? Al ministro abbiamo anche segnalato il rischio grave di suscitare un clima di sfiducia dei cittadini verso lo Stato, visto che si crea incertezza laddove noi sindaci avevamo assunto impegni rigorosi con le nostre comunità».
Progetti in bilico anche a Pinerolo, Torre Pellice e Pragelato
Prendendo in considerazione i Comuni di Pinerolo, Rivalta, Orbassano, Torre Pellice, Pragelato e Cumiana, il definanziamento verrebbe a interessare ben 49 progetti per un importo complessivo di 57 milioni di euro.
Tra i più significativi interventi a rischio:
- PINEROLO: rigenerazione e rifunzionalizzazione del complesso San Giuseppe-ex Casa del Fanciullo, potenziando l’offerta di housing sociale: 13.800.000;
- PINEROLO: Riqualificazione e efficientamento energetico del fabbricato di Via Luciano e creazione di un “quartiere di prossimità”: 7.620.000;
- ORBASSANO: realizzazione di nuovo palazzetto polifunzionale in via Marconi: 7.136.116;
- ORBASSANO: riqualificazione e rifunzionalizzazione del Palatenda “Erminio Macario”: 1.330.000;
- RIVALTA: restauro e rifunzionalizzazione del Castello degli Orsini con il relativo parco: 5.000.000;
- TORRE PELLICE: sviluppo e potenziamento del polo culturale di Torre Pellice (Cinema Trento, viale Mazzini, viale XXV Aprile, Piazza Muston, Giardini di Piazza Muston): 3.400.000;
- PRAGELATO: sistemazione della frana in località Duc: 760.000;
- CUMIANA: lavori di manutenzione straordinaria delle strade comunali (strade Costa, Franchini e Paschero): 100.000.
Valle e Canalis (PD): Perché Cirio non si fa sentire?
«Mentre rischiano di venire sacrificati progetti importanti che i nostri Comuni contavano di realizzare con i fondi PNRR e che in molti casi sono già in stato avanzato di realizzazione, il Presidente Cirio è silente – commentano il vice Presidente del Consiglio regionale Daniele Valle e la consigliera regionale Monica Canalis -. Non una parola di preoccupazione né l’annuncio di un’iniziativa. Perché Cirio non si fa sentire? È d’accordo che vengano definanziate opere in Piemonte per 2 miliardi di euro, tra le più utili alla cittadinanza? Perché far saltare anche progetti che non sono in ritardo sui tempi di realizzazione? Un’amministrazione corretta dovrebbe togliere i fondi a chi è in ritardo, non ai Comuni virtuosi piemontesi. E non ci si nasconda dietro alla proposta di Fitto di utilizzare i fondi di Coesione europei per tappare il buco: intanto, perché l’80% sono destinati al Sud e per il Nord Italia non c’è capienza; inoltre se si utilizzano altri fondi europei per pagare i progetti del PNRR, non resterà più nulla da impiegare per le altre progettualità. Mentre il caro-inflazione sta mettendo in forse la realizzazione di tante case ed ospedali di comunità, ecco che nuove criticità stanno per esplodere sui vari territori. La Regione Piemonte non può prendere ancora tempo e osservare passivamente tutto ciò».
Senza interventi gravi ricadute sul territorio
«In particolare,
- la riqualificazione del complesso San Giuseppe-ex casa del fanciullo di Pinerolo,
- il castello degli Orsini di Rivalta
- il cinema Trento di Torre Pellice
hanno non solo un valore urbanistico, ma anche culturale e sociale – aggiunge la consigliera Canalis – così come
- la frana del Duc a Pragelato
- e il rifacimento delle strade delle borgate di Cumiana
hanno un rilievo non solo per il decoro, ma anche per la prevenzione del dissesto idrogeologico. Forse da Roma non si stanno rendendo conto dell’impatto territoriale di questi tagli».
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