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Pianura  

Sul cappello c’è una penna (bianco) nera

Sul cappello c’è una penna (bianco) nera

Roletto. Intervista a Tonino Ramella, diacono permanente e alpino Antonio Ramella (per gli amici Tonino), classe 1947, nato a Torino, residente a Pinerolo dal 2006. Sposato con Maria Teresa, ha una figlia, Miriam. Ordinato diacono nel 1982 a Torino, cambiando residenza si incardina nella nostra diocesi. Nel 1967-68 ha svolto il servizio di leva militare nel corpo degli alpini.

Parlaci della tua attività legata al mondo degli alpini pinerolesi.

Sono iscritto all’A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini) da 42 anni. Appartengo al Gruppo Alpini di Scalenghe, che fa parte della sezione di Pinerolo (composta di ben 48 gruppi). La sezione pinerolese dell’A.N.A. conta oltre quattromila iscritti, funziona molto bene e cura diverse attività (ad esempio, i membri della Protezione Civile per la buona parte sono alpini), a seconda delle peculiarità di ogni gruppo (adozioni a distanza, forme varie di aiuto per bambini e anziani…).

Sei diacono e alpino: come vivi questa doppia appartenenza?

Diciamo che sia l’essere diacono sia l’essere alpino sono due forme di servizio alla comunità. Un alpino non si distingue né dal lato politico né da quello religioso. Si è alpini sempre, non solo durante l’anno di leva. A partire dal giorno del congedo, un alpino è tale per tutta la vita. Molti alpini danno la vita per difendere la pace e la democrazia. Il nostro è un corpo militare particolare e diverso da tutti gli altri: dal semplice militare al generale, il rapporto reciproco tra di noi è familiare e fraterno. L’essere alpino è mettersi a disposizione della comunità civile. Come diacono, sono stato molto bene accolto dal gruppo alpini. Tre anni fa, insieme al pastore valdese di Pinerolo, curai una liturgia della Parola in occasione dell’annuale “Concerto tra le vette”. Nelle celebrazioni eucaristiche che si svolgono durante le feste e i ritrovi dell’associazione o dei gruppi, o per i funerali di qualche membro, presto sempre servizio all’altare da diacono.

Come vi state preparando alla prossima adunata nazionale a Torino del 7/8
maggio?

Qui a Pinerolo ci si sta organizzando per ospitare i vari gruppi che verranno dalle valli o anche da più lontano. Si convergerà tutti su Pinerolo. Poi tutta la sezione si ritroverà a None venerdì 6 maggio e si andrà a piedi fino a Torino. È significativo che l’adunata nazionale di quest’anno, nella ricorrenza dell’Unità d’Italia, si svolga a Torino, prima capitale.

Oltre che quella religiosa, ti caratterizza anche una fede calcistica…

Sì, sono tifoso juventino fin da ragazzo. Soffro un po’ per quest’annata difficile, ma sono fiducioso che nell’arco di due anni torneremo campioni.

Vincenzo Parisi

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