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Stabilimento Kastamonu di Frossasco. L’ing. Barboni: quella del fotovoltaico è solo una delle possibilità che stiamo valutando

Stabilimento Kastamonu di Frossasco. L’ing. Barboni: quella del fotovoltaico è solo una delle possibilità che stiamo valutando

A seguito della nota diffusa ieri dal sindaco di Frossasco Federico Comba a proposito di un sondaggio della Kastamonu circa la possibilità di realizzare un parco fotovoltaico nell’area dello stabilimento ex-Annovati-Trombini, abbiamo interpellato l’ingegnere Luca Barboni, dirigente della multinazionale turca.

«È stato chiesto al Comune un parere preventivo per un impianto fotovoltaico all’interno dello stabilimento e anche sui terreni che abbiamo all’esterno. Stiamo cercando di capire come utilizzare questo sito. Il comune ci dirà se tecnicamente e amministrativamente è fattibile o non è fattibile, quindi capiremo un po’ come muoverci», spiega Barboni che fin dall’acquisizione del sito ha seguito le operazioni nello stabilimento frossaschese.

Circa l’eventuale portata dell’impianto ci sono solo ipotesi: «Non sappiamo ancora le dimensioni. Se parliamo di un impianto da 4 megawatt serve una valutazione di impatto ambientale che è un procedimento molto lungo. Poi stiamo cercando di capire se è possibile fare una comunità energetica. Ci sono varie opzioni. La potenza la decideremo dopo in base a quanto concordato con l’Enel. Se la zona è già satura non ha senso fare un impianto molto grande».

Quella dell’impianto fotovoltaico, però, non è la sola opzione sulla quale Barboni sta lavorando: «Ho ricevuto dall’azienda un mandato esplorativo quindi sto lavorando su una serie di proposte per proporre un ventaglio di possibilità. L’obiettivo è quello di rendere questo sito produttivo altrimenti si paga solo dell’Imu per niente! Quella del fotovoltaico è una delle opzioni che stiamo valutando. Ce ne sono diverse alte. Non posso dire se questa sarà la scelta. La decisione spetta all’amministratore delegato che potrebbe anche decidere di fare ricorso per riaprire la fabbrica. È difficile, ma ci può stare. Non c’è niente di certo. Il mio compito – conclude – è solo quello di offrire un ventaglio di proposte percorribili».

Luca Barboni, responsabile sicurezza e ambiente di Kastamonu Italia

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