25 Maggio 2021
Sport: c’è chi parte e c’è chi resta (in attesa)

Porte. Sport Inclusion riprende l’attività e sogna una squadra di pallavolo
Neppure durante il confinamento (o lockdown che dir si voglia) Sport Inclusion si era arreso, scegliendo di continuare gli incontri in modalità online. E non appena le regole lo hanno permesso, la Cooperativa Sociale “Il raggio”, l’Associazione Sportiva “Nessuno escluso” e “Il Podio Sport” hanno subito riproposto in presenza l’appuntamento – presso gli impianti sportivi di Porte – con la pallavolo per ragazzi con disabilità intellettiva, relazionale e fisica.
«Siamo già alla terza settimana – racconta Alessandro Barotto, coordinatore tecnico insieme a Laura Rostan – e si è creato un bellissimo clima con gli oltre trenta ragazzi che vengono agli allenamenti (per ora solo all’aperto), che proseguiranno fino almeno a metà giugno». Se questo progetto era nato nell’ottobre 2019 proponendosi come opportunità di socializzazione e integrazione attraverso attività motorie non competitive, il sogno è ora di dar vita a una vera e propria squadra. «Insieme a Marco Tealdo (l’anima del progetto) vorremmo nel prossimo autunno dare nuovo slancio a Sport Inclusion, mettendo in piedi una squadra sul modello di quanto è avvenuto nel calcio per il Pinerolo FD». Un sogno ancora tutto da costruire, ma che non nasce per cambiare la missione di Sport Inclusion: «Non è possibile pensare di far giocare in una squadra tutti i ragazzi: a seconda del tipo di disabilità, continueremo con le attività ginniche propedeutiche al volley. Però a quelli più avanti come livello, è importante fare proposte più stimolanti: come per tutti gli sportivi, per rimanere motivati e progredire occorre allenarsi con altre persone di pari livello. Per questo è nata l’idea della squadra, per offrire a chi ne ha le possibilità una preparazione pallavolistica “più professionale” che faccia parte di un percorso che porti a partecipare a un campionato – per ora non sappiamo nemmeno se già esiste – o almeno di giocare delle amichevoli». Per dare ali al sogno sono benvenuti eventuali partner, che in qualunque modo potessero contribuire al progetto squadra sul quale (come su Sport Inclusion in generale) è possibile avere maggiori informazioni al n° 347.057.40.16.
La Piscina di Perosa aspetta il 1° luglio per riaprire
Ci sono però sport a cui le norme anti-Covid (anche il Decreto Legge del 17 maggio) non concedono una ripartenza. È il caso del nuoto che per ora non può riprendere nelle piscine non all’aperto. «Ci sono studi che dimostrano come il Coronavirus nell’acqua di una piscina sopravvive non più di trenta secondi», rimarca Stefania Rivoira, segretaria della Libertas Due Valli che gestisce la piscina di Perosa Argentina. Eppure nonostante la protesta sui social network promossa dalla FIN (Federazione italiana nuoto) in occasione dei campionati europei di nuoto di Budapest, fino al primo luglio non si parla di riaprire le piscine al chiuso (le palestre per fare un esempio potranno farlo il 24 maggio).
«Abbiamo aderito anche noi di Perosa e Luserna (ndr altra piscina in gestione alla Libertas) per testimoniare le grandi difficoltà che stiamo vivendo. Ci sono costi fissi che dobbiamo sostenere anche con la struttura chiusa, ad esempio quelli per il ricircolo dell’acqua. Nonostante abbiamo adottato tutte le precauzioni, dall’inizio della pandemia abbiamo potuto lavorare solo un po’ la scorsa estate». Il dispiacere più grande non è però di ordine economico: «Anche se molte strutture rischiano di non riaprire, il rammarico più grande è per quei ragazzi che abbandoneranno il nuoto a vantaggio di qualche sport “più facile” da praticare».
GR
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