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Chiesa  

Ospedali, pace, ecologia e legalità: ecco i punti caldi del Sinodo valdese

Ospedali, pace, ecologia e legalità: ecco i punti caldi del Sinodo valdese

Domenica 8 settembre 2013

Inizio diverso dal solito per il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, che si è aperto domenica 25 agosto a Torre Pellice. Il corteo formato da 180 deputati delle chiese locali (metà laici e metà pastori), ospiti italiani e stranieri, candidati al pastorato e al diaconato e guidato dalla pastora Maria Bonafede, prima di entrare nel tempio per il culto di apertura si è incontrato con il corteo di manifestanti contro l’imminente chiusura degli ospedali di Torre Pellice e Pomaretto, da cui ha ricevuto la bandiera simbolo della protesta.
La predicazione si è incentrata su Matteo7, 13-14, passo del giorno anche nel lezionario cattolico: «Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!»
Maria Bonafede ha commentato: «Gesù mette a fuoco il fatto che al Regno di Dio non si accede passando per ogni dove… che quella porta attraverso cui transitare chiede decisione, impegno e ogni sforzo… quella porta ha a che fare con la necessità di riconoscere la vita che ti viene incontro e di sceglierla scartando ciò che è apparenza, di riconoscere la voce che ti chiama… anche se per farlo è necessario uscire dal coro, rischiare in proprio, fare silenzio e raccogliere le forze. La porta stretta è Cristo che ci incontra nelle strette della vita, nel cuore della nostra lotta per non perderci nel non senso e nella paura, Cristo nel volto disperato di chi non ce la fa più qualunque sia la ragione del suo pianto. Cos’altro è la vocazione cristiana se non essere afferrati da Cristo, precisamente salvati e da lui ancorati al nostro prossimo inesorabilmente?».
Dopo la celebrazione i deputati hanno ascoltato il saluto di monsignor Mansueto Bianchi, presidente della Commissione per il dialogo ecumenico ed interreligioso della Conferenza episcopale italiana. Un saluto – molto apprezzato, come ha riferito il moderatore Bernardini nella conferenza stampa finale – che ha voluto essere non «di circostanza, ma espressione del sentimento di un cristiano in mezzo ad altri cristiani che con loro condivide preoccupazioni e sfide davanti all’orizzonte del mondo e del nostro Paese». Le sfide che oggi in Italia interpellano sia i cattolici che i valdesi sono quelle della multiculturalità e multireligiosità, della nuova evangelizzazione, del rapporto tra il cristianesimo del Nord e del Sud del mondo. «La crisi che la Chiesa attraversa – ha proseguito Bianchi – è legata più ampiamente a quella dell’Europa e dell’Occidente… Come italiani e come europei dobbiamo chiederci come vivere questa stagione nuova del cristianesimo in cui altre sensibilità si affacciano». Secondo Bianchi, nel contesto della crisi che l’Occidente vive oggi, le chiese sono chiamate a offrire «un originale contributo per immaginare altre vie di sviluppo e di crescita», rispettose del Creato, attraverso «il loro patrimonio di valori e con la loro esperienza capillare di solidarietà e carità». Queste sfide comuni, in un momento in cui il dialogo ecumenico sui contenuti della fede è in stallo, rappresentano «le occasioni per sviluppare un dialogo sul mondo, un dialogo sull’impegno, un dialogo sulla e nella responsabilità».
Nei giorni successivi il sinodo si è confrontato su vari temi. Sulla “questione ospedali” ha richiamato la Regione Piemonte al rispetto degli impegni assunti nel 2004 e ha chiesto alla Tavola di «sostenere le iniziative dei comitati e dei gruppi di cittadini, nelle forme più efficaci, affinché quanto stabilito dalla legislazione regionale venga rispettato su tutto il territorio».
Particolarmente sentito il tema della violenza di genere e del femminicidio: per superarli è necessario un cambiamento culturale della società. È responsabilità delle chiese proporre una nuova “grammatica delle relazioni” in cui la fragilità delle relazioni umane sia assunta, anziché rifiutata attraverso la negazione e la violenza.
Il sinodo ha poi espresso solidarietà alle chiese cristiane e ai popoli del Medio Oriente vittime di conflitti, «condannando fermamente ogni intervento armato da parte di altre nazioni». Un impegno del sinodo e un mandato alla Tavola valdese anche per il tema dell’ambiente, considerato «uno dei compiti prioritari» delle chiese valdesi e metodiste. Infine, un appello alle istituzioni della Repubblica perché intervengano sulla vergognosa situazione delle carceri italiane, il sostegno alla legge contro l’omofobia e l’istituzione di una “Giornata delle legalità” nella quale le chiese locali saranno chiamate a riflettere e a promuovere iniziative. Nella conferenza stampa conclusiva il moderatore si è augurato che i nuovi toni, linguaggi e gesti del pontificato di papa Francesco possano costituire una spinta per una nuova primavera ecumenica.

 

Livia Gavarini

Sinodo Valdese foto p. romeoriforma (4)
La pastora Bonafede apre il corteo del Sinodo Valdese. Foto P. Romeo Riforma

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