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Cultura  

Cappella di Sant’Anna: qualcosa si muove

Cappella di Sant’Anna: qualcosa si muove

Mercoledì 24 luglio il blitz di Vittorio Sgarbi a Cercenasco

Un tornado salutare ha scosso il pacioso comune di Cercenasco, noto finora soprattutto per la qualità dei suoi ristoranti. Ventata notturna, quella portata da Vittorio Sgarbi, che poco prima dell’alba di mercoledì 24 luglio si è presentato nella centrale piazza Ceppi per visitare gli affreschi del Maestro di Cercenasco, all’interno della cappella di Sant’Anna. Grazie alla campagna di stampa lanciata da Vita Diocesana Pinerolese e ripresa a livello nazionale da numerosi quotidiani, gli abitanti del piccolo centro della piana pinerolese possono oggi vantare con orgoglio il possesso di un’opera di primaria importanza per la pittura tardo-medievale.

«Gli affreschi sono di elevatissima qualità – spiega Viviana Moretti, che di Cercenasco è cittadina onoraria ed è considerata ormai la madrina degli affreschi – e lo stesso Sgarbi è rimasto stupito ed entusiasta dell’opera. Siamo di fronte ad un vero tesoro. Basti confrontarla con esempi della stessa epoca, fine Quattrocento, nel territorio piemontese».
Certamente non è una novità, visto che la stessa Viviana Moretti aveva pubblicato nel 2010 un’opera monografica che ha raggiunto le biblioteche universitarie oltre oceano, ma è, almeno per la comunità locale, un’importante riscoperta.
Vittorio Sgarbi ha preso Cercenasco come esempio eclatante di quella immensa ricchezza che il patrimonio culturale, se ben valorizzato, fatto conoscere e reso disponibile per le visite, potrebbe portare all’Italia e ai comuni. Immediato il suo appello direttamente al Ministro per i Beni Culturali, Massimo Bray, ai competenti uffici regionali, ai giornali nazionali. Immediata la risposta della Soprintendenza ai Beni Artistici, che martedì 30 luglio ha effettuato un primo sopralluogo, per verificare lo stato di degrado e prendere rapidamente in carico il controllo di legge su tutti i futuri lavori di restauro.
Il Comitato per la salvaguardia della cappella, fondato a metà luglio, ha già lanciato una raccolta fondi e la risposta dei cittadini non si è fatta attendere. I parrocchiani stanno organizzando ulteriori iniziative.
«Il meccanismo si è fortunatamente messo in moto in tempi eccezionali – conclude Viviana Moretti – ma il problema vero resta la mancanza di fondi. Per questo abbiamo rivolto un appello alla comunità degli emigrati, e speriamo nell’intervento di qualche sponsor istituzionale. Grazie al controllo qualificato della Soprintendenza abbiamo la garanzia che i restauri saranno eseguiti da professionisti competenti. Ed è importante che il Comitato abbia fino dall’inizio preso un impegno preciso per garantire che dopo i restauri la cappella sarà resa disponibile al pubblico con visite guidate da parte di volontari appositamente preparati e materiali informativi».

Marco Civra

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