15 Febbraio 2021
Sestriere. La reazione del sindaco al dietrofront sull'apertura delle piste

«Non c’è limite al peggio!», è un fiume in piena il sindaco di Sestriere, Gianni Poncet, alla notizia del nuovo rinvio dell’apertura delle attività sciistiche ai turisti.
«Solamente pochi giorni fa – riprende il primo cittadino- ci era stato confermato lo sblocco del divieto di aprire piste e impianti da sci ai turisti. Guardavamo al 15 febbraio e con gioia e “speranza”: avevamo comunicato ai turisti di essere pronti a riaprire le piste da sci a Sestriere e in Vialattea il prossimo 20 febbraio. Ci avevamo sempre creduto ed avevamo già svolto, dal 24 dicembre 2020 sino al 14 febbraio 2021, un importante periodo di rodaggio di tutto quello che è la sicurezza legata alla pandemia ospitando a Sestriere gli allenamenti dei giovani atleti di valenza nazionale in forza sci club delle nostre montagne olimpiche. Un’azione che ha coinvolto in totale 1600 ragazzini, senza registrare nessun caso di contagio».
Insomma la Via Lattea era pronta a ripartire dopo che la giunta e i comandi dei Carabinieri, della Brigata Alpina Taurinense e dei Vigili Urbani, la Protezione Civile, l’Associazione Carabinieri in Congedo, la sicurezza piste, la direzione Sestrieres S.p.a e il Consorzio turistico Vialattea si erano riuniti per definire ogni dettaglio organizzativo e in piena sicurezza secondo i dettami della Conferenza delle Regioni e del Comitato Tecnico Scientifico. «Questo nuovo divieto del governo – sottolinea Poncet – ci è piombato addosso, dall’alba al tramonto, a meno di 24 ore dalla paventata ripresa dello sci alpino a livello nazionale. È un chiaro segnale di disinteresse e maltrattamento della montagna, delle persone e delle famiglie che ci vivono, ci lavorano, e dell’intera filiera del sistema turistico invernale che da sempre ha come colonna portante lo sci alpino. La montagna invernale è ferma da marzo 2020. Tra poco sarà un anno di paralisi della principale fonte di economia e di sostentamento per decine di migliaia di famiglie».

A peggiorare le cose, la dolente nota dei ristori: «Gli unici che sono arrivati, al momento, sono quelli erogati dalle casse del Comune di Sestriere secondo un piano concreto, deliberato: 300 mila euro destinati a salvaguardare i propri cittadini! Per il resto dal governo solo parole, nessuno si è degnato di fare altro se non prenderci in giro con questi continui rinvii dell’ultim’ora dettati dal CTS. Una vergogna!»
«Non abbiamo mai sottovalutato l’emergenza sanitaria – tuona il sindaco -, ci siamo sempre attivati per arginare e tenere sotto controllo l’epidemia: grazie alla collaborazione di tutta la nostra cittadinanza abbiamo sempre tenuti alti gli standard di prevenzione. Nel frattempo vediamo in grandi città centri commerciali presi d’assalto, assembramenti per vie e piazze. E davanti a tutto questo dobbiamo sentirci dire che andare a sciare è pericoloso? Una cosa è certa a questo punto non si deve parlare solo di ristori da parte del governo ma anche di una congrua richiesta di danni causati da una scellerata e totale disattenzione nei confronti di chi vive e lavora in montagna. Gente che da sempre è abituata a rimboccarsi le maniche lavorando in silenzio e che adesso non è più intenzionata a subire atteggiamenti e azioni di boicottaggio».
LASCIA UN COMMENTO
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *