10 Settembre 2018
Salza. Il marmo della val Germanasca e la "Fuente de la India"
Sabato 8 settembre, a Salza di Pinerolo, Cristiano Berti, insegnante all’Accademia delle Belle arti di Macerata, ha presentato il suo libro “Gaggini – Le Alpi e il Tropico del Cancro”.
Il saggio, frutto di un accurato lavoro documentario, è dedicato alle cave di marmo della Val Germanasca destinate a intrecciare le loro vicende con quelle di un artista che arriverà a realizzare, tra l’altro, una fontana nella più importante piazza di L’Avana (Cuba).
Il libro sviluppa il legame tra una cava di marmo abbandonata e la monumentale “Fuente de la India” nella capitale cubana. Un legame che risale agli anni 1834-1836 quando intrighi e maneggi occulti segnano la storia della concessione delle cave di Rocca Bianca e Rocca Corba in val Germanasca. Le cave di Prali e Salza di Pinerolo, nel 1836, furono prese in concessione dal genovese Giuseppe Gaggini (1791-1867). Quest’artista e imprenditore del marmo ha realizzato opere che si possono ammirare ancora oggi a Genova, Torino, Pollenzo, Racconigi e Torre Pellice, in Italia, e oltre frontiera a L’Avana e a Tepic (Messico)
A illustrare le parole di Berti, ha provveduto Carlo Frascarolo che ha curato e ideato una mostra di documenti e pannelli riferiti alle sculture di Giuseppe Gaggini.
Alla presentazione sono intervenuti, insieme al padrone di casa Ezio Sanmartino, gli altri sindaci Andrea Garavello (Perosa), Danilo Breuza (Pomaretto) e Willy Micol (Massello) e la presidente dell’Unione dei Comuni, Laura Zoggia e i consiglieri regionali Elvio Rostagno e Federico Valletti, mentre a dialogare con l’autore è stato Marco Bussone, presidente dell’Uncem Nazionale piccoli Comuni.
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