29 Maggio 2018
Roure al voto il 10 giugno
Pur essendo un paese che non raggiunge i mille abitanti, Roure ha dimostrato negli ultimi anni una certa vivacità “politica”.
Se le elezioni del 2013 avevano visto la vittoria, per appena tre voti, di Carlo Bouc sul sindaco uscente Rino Tron, il prosieguo dell’amministrazione si è poi rivelato non meno carico di tensioni, specialmente all’interno della maggioranza. Culminate a giugno dello scorso anno nelle dimissioni dal consiglio del vicesindaco Romina Martin e dell’assessore Elmo Bordiga: Carlo Bouc si trovò, anche a causa di precedenti defezioni, con un solo consigliere di maggioranza a sostenerlo e solo un accordo con la minoranza scongiurò il commissariamento dell’ente.
Alla tornata elettorale del prossimo 10 giugno, a cui non partecipa il sindaco uscente, si contendono la guida del Comune Rino Tron (lista “Noi per Roure”) e Laura Fattorini de “Il popolo della famiglia”.
«Vorrei finire quello che avevo cominciato» è il primo messaggio lanciato da Tron. «Nei cinque anni da sindaco (ndr dal 2008 al 2013) non ho potuto completare tutto quello che volevamo fare». Tra i punti prioritari del programma «mantenere i servizi che abbiamo e magari rilanciare il turismo, facendo squadra – non si può fare diversamente – coi comuni vicini». A risorse come la parete di arrampicata di Bourcet, le miniere della Roussa e i numerosi sentieri montani «bisogna dare quella visibilità che è mancata in passato. Anche la mia amministrazione, impegnata a rimediare all’alluvione del 2008, non ha fatto abbastanza: portare gente sul territorio sarebbe un vantaggio per tutti». Al di là dell’ordinaria amministrazione, non sempre scontata viste le risorse dei comuni, un altro argomento che sta a cuore a Tron è il Piano di Assetto Idrogeologico – lo strumento giuridico che disciplina le azioni di difesa davanti ai rischi idrogeologici di un territorio, spesso limitandone le possibilità di sviluppo urbanistico -: «Vogliamo migliorare il P.A.I.: con la proposta attuale di fatto non si potrà fare più nulla!» Per rimediare ai danni ancora in sospeso del nubifragio del 2016, Tron pensa di procedere «un po’ alla volta con i fondi dei P.M.O. (piani di manutenzione ordinaria), siccome da Stato e Regione non credo arriverà più nulla».
Sull’amministrazione precedente Tron preferisce stendere un velo pietoso, ma «dovremo portare avanti i lavori per costruire il nuovo municipio: i 400 mila euro di finanziamento ricevuti copriranno quasi totalmente le spese. Il nuovo edificio, oltre che sicuro dal punto di vista antisismico, dovrebbe garantire costi di gestione quasi nulli». E nella vecchia casa comunale «si potrebbe sistemare l’archivio in modo adeguato e di più facile consultazione». Un auspicio di Tron è di «avvicinare i giovani all’amministrazione: se eletti i giovani della lista potranno fare da raccordo coi loro coetanei». Per raccogliere meglio le esigenze di un territorio di quasi 60 km² e con molte borgate «stiamo pensando di istituire – come a Pragelato, Fenestrelle e Usseaux – i “mansìa” (ndr una sorta di capo villaggio) per rappresentare ogni borgata. Anche perché il sistema elettorale – che assegna sette consiglieri al Sindaco e tre alla minoranza – difficilmente ci permetterà di avere un consigliere per ogni frazione».
E proprio i posti garantiti alla minoranza dal sistema elettorale potrebbero – secondo qualche maligno – essere alla base della candidatura della seconda lista che fa a meno di residenti a Roure. A Laura Fattorini, già candidata alle ultime elezioni politiche per il “Popolo della Famiglia”, è stato chiesto di fare da capolista a Roure. «Ci ho pensato bene – racconta emozionata – data la distanza (sono della zona di Bergamo), poi ho accettato volentieri. Come movimento vogliamo testimoniare e riportare al centro della politica quei valori non negoziabili che tutelano la vita e soprattutto i più deboli». Se latita la conoscenza del territorio – «ma verrò a Roure già dalla prossima settimana e garantisco la nostra presenza ai consigli comunali» -, qualche esperienza amministrativa non manca: «Faccio parte della Commissione Ambiente di un Comune e, forte della mia formazione umanistica, mi impegnerò anche a Roure per valorizzare risorse – come ad esempio i pascoli abbandonati – che possono diventare un’opportunità per il territorio». Naturalmente, visto l’orientamento del “Popolo della Famiglia”, «intendiamo prendere provvedimenti per favorire le famiglie e, in particolare, i giovani perché possano rimanere e soprattutto tornare in montagna: magari grazie a qualche azione di supporto per il lavoro, in primis quello nell’agricoltura montana». Quando l’emozione scivola via, la candidata lascia emergere il suo animo “francescano”: «So che Roure è un paese montano in cui piante e animali sono molto diffusi: amo la natura, che è una creatura di Dio, e vorrei lavorare, come ho già fatto in Lombardia per salvaguardare l’ambiente».
E anche se Tron appare il netto favorito, non si dà per vinta: «Siccome sono nuova del territorio, intendo chiaramente propormi con uno stile sobrio e umile, cercando – sia come minoranza sia eventualmente da sindaco, se gli elettori lo vorranno – di instaurare un rapporto di dialogo con l’altra lista, evitando futili polemiche, per il bene di Roure».
GUIDO ROSTAGNO
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