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Territorio  

Roure. 130 anni di Società Operaia con qualche dubbio sul futuro

Roure. 130 anni di Società Operaia con qualche dubbio sul futuro

La Società Operaia festeggia di Mutuo Soccorso di Roure ha festeggiato i 130 anni a inizio 2023, un anniversario con il retrogusto amaro della mancanza di volontari.

 

Se l’Epifania si porta via le festività natalizie, per la Società Operaia di Mutuo Soccorso (SOMS) di Roure, rappresenta la tradizionale data della festa sociale. Quest’anno poi è stata anche l’occasione per celebrare il 130° anniversario di fondazione.

 

La data in cui si decise di far nascere la Società

«Il 6 gennaio 1893 – spiegano i membri del Direttivo – è la data in cui i fondatori si trovarono in una sala messa a disposizione dal Comune nelle vecchie scuole e decisero di dare vita alla Società Operaia di Mutuo Soccorso di Roure». Anche se i documenti riportano come data ufficiale quella della costituzione davanti al notaio (a inizio febbraio dello stesso anno), «l’Epifania è da sempre la data in cui si tiene la festa con i soci».

 

Una festa “invernale”

Se in passato gli anniversari “importanti” venivano festeggiati durante l’estate, quando il paese della val Chisone si arricchisce di villeggianti, ragioni logistiche hanno spinto quest’anno il Direttivo a scegliere altrimenti. «Il Direttivo si è parecchio assottigliato e la maggior parte dei componenti lavora e ha poca disponibilità di tempo così non ci è sembrato il caso di organizzare due diverse feste a distanza di pochi mesi».

 

La vita in montagna con Valeria Tron

Ma la qualità delle iniziative non ne ha risentito. Il primo appuntamento dei festeggiamenti, lo scorso 4 gennaio nel Centro Sociale “Talmon” di Castel del Bosco, ha visto Valeria Tron, artista-cantante-scrittrice, riflettere, partendo dal suo libro “L’equilibrio delle lucciole”, sul significato della vita in montagna, accompagnata da Manuela Ressent, presidente del gruppo di tradizioni popolari “La Tèto Aut”, e dal sindaco di Pomaretto Danilo Breusa. «La partecipazione è stata buona – sottolinea il Direttivo – e crediamo di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo posti, quello di far capire (senza sorvolare sulle difficoltà che ci possono essere) che si può vivere e vivere bene in montagna, stuzzicando l’amore per la propria terra, per la propria comunità».

 

Valeria Tron (al centro) con Danilo Breusa e Manuela Ressent.

 

Un contributo per nove studenti

Nel corso di questa prima serata, la Società Operaia ha inoltre premiato gli studenti di Roure che nell’anno scolastico 2021/2022 hanno conseguito la licenza media (sei) e il diploma di scuola superiore (tre) con un contributo di 100 euro cadauno: «Un investimento sui giovani – hanno spiegato i dirigenti della SOMS – a cui abbiamo scelto volentieri di destinare una bella fetta dei proventi delle quote del tesseramento sociale».

 

Una festa partecipata

Buona è stata la partecipazione anche all’iniziativa del pomeriggio del 5 gennaio, quando Monica Ghigo (in arte Fantasia) ha intrattenuto con i suoi giochi e i suoi trucchi una quarantina di bambini («alcuni venuti anche da fuori comune») e alla festa del 6 gennaio con santa messa e pranzo sociale.

 

L’appello ai soci

Una bella festa, insomma, che rischia però di diventare il canto del cigno, se non ci saranno nuove persone disposte a subentrare nel Consiglio Direttivo: «In più occasioni e, in ultimo, nella lettera di auguri ai soci, abbiamo lanciato un appello a farsi avanti per dare continuità all’associazione, altrimenti saremo costretti a chiuderla».

 

La responsabilità dei defibrillatori

Una decisione pesante, per ragioni non solo affettive. «Dispiacere personale a parte, chiudere non sarebbe difficile, però la Società Operaia è proprietaria e responsabile dei sei defibrillatori installati su nostra iniziativa negli ultimi anni (grazie anche ai contributi di Comune, associazioni e famiglie e imprese private) nelle varie borgate di Roure, defibrillatori che vorremmo continuassero ad essere funzionali e affidabili in caso di bisogno…»

GR

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