24 Novembre 2014
Ricordando don Renato Gallo
24 novembre 2014
Un prete particolare don Renato Gallo. Sposo, padre, nonno e infine sacerdote. Se ne è andato lunedì 17 novembre all’età di 86 anni, spegnendosi nella sua casa a Pinerolo. Il vescovo ha presieduto i suoi funerali mercoledì 19 nella chiesa della parrocchia Madonna di Fatima dove si sono riuniti i tanti fedeli che lo hanno conosciuto, stimato e amato.
Renato Gallo nasce ad Arona il 9 febbraio 1928. Laureato in ingegneria dirige, tra l’altro, la scuola professionale della RIV a Villar Perosa. Vedovo dal 1985 e residente nella parrocchia Santa Barbara a Riva di Pinerolo, accompagnato da alcuni sacerdoti diocesani, approfondisce le tematiche fondamentali della Sacra Scrittura, della teologia (dogmatica e morale), della liturgia e del diritto canonico. È ordinato prete da monsignor Pietro Giachetti il 9 ottobre 1988. Presta da allora servizio, in qualità di vicario parrocchiale, a Madonna di Fatima in Pinerolo. Per due anni è parroco-moderatore di San Germano e Pramollo. Per alcuni anni dirige l’Ufficio di pastorale familiare, prestandosi per vari anni ai corsi di preparazione al matrimonio. Nel 2011 si ritira a casa sua per sopraggiunta infermità.
Questo il sintetico profilo biografico di un uomo che ha fatto dell’amicizia schietta e delle relazioni il punto di forza del suo ministero presbiterale.
All’indomani della sua scomparsa sono giunte in redazione diverse testimonianze e ricordi.
«Caro Don Renato – ha scritto una coppia di sposi – ti siamo riconoscenti per i tanti insegnamenti e soprattutto per esserci stato vicino, averci aiutati a conoscerci meglio come coppia, a capirci ed a superare le difficoltà. Tu hai vissuto nel mondo e lo hai amato, donando tutto te stesso come sacerdote, con fede luminosa, perspicacia, cultura ed intelligenza; l’esser stato sposo, padre e nonno ti ha dato una concretezza e larghezza di vedute fuori dal comune. Porteremo sempre nel cuore il tuo coraggio, le tue parole dirette, la tua volontà determinata, la tua saggezza».
Enrico Berardo, diacono di Villar Perosa, ricorda: «Ti conobbi nel “giro” del diaconato cui approdasti dopo essere rimasto vedovo. Mi colpì la tua vivacità di spirito, la tua decisione e concretezza. Fu bello, poi, per me e mia moglie Donata, collaborare con te e col compianto canonico Mario Giovo, nel tenere gli incontri di preparazione al matrimonio nella zona di pianura della diocesi. Da te ho anche avuto la bella possibilità di approfondire alcuni temi etici riguardanti la famiglia grazie a Padre Giordano Muraro che invitasti a parlare a Pinerolo. Guardaci da cielo, cercheremo di ricambiare pregando anche per te».
E c’è chi lo ricorda “prima”, ai tempi del suo impegno professionale. «Sigaretta? Questa era la domanda ricorrente dell’ingegner Gallo quando, durante il mio incarico di sua segretaria alla Scuola Professionale Edoardo Agnelli, desiderava soddisfare la sua intensa voglia di fumare. Sua moglie, infatti, era incinta e quindi in casa il fumo era tassativamente proibito. Lo ricordo con piacere: rispettoso, serio, competente. Il mio incarico finì dopo alcuni mesi e ci perdemmo di vista. Lo ritrovai sacerdote alla parrocchia Madonna di Fatima allorché, con la compagnia teatrale di cui facevo parte, andammo al Teatro Incontro per uno spettacolo. Fu piacevole ritrovarlo, ora come sacerdote, ricordando la nostra collaborazione di un tempo. La sua vita, particolarmente impegnativa, dai molti risvolti, sicuramente ricca di buone opere e di sapere donato, sarà certamente il bagaglio del buon cristiano da presentare a Dio».
P.R.
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