23 Luglio 2015
Riaperto un caso di presunto omicidio avvenuto ad Angrogna del 1976

23 luglio 2015
Saranno riesumati il prossimo 8 settembre i resti di Giorgio Canali. Il corpo del 39enne toscano venne ritrovato in avanzato stato di decomposizione il 9 agosto 1976 in un fosso ad Angrogna. Era scomparso dal 2 luglio.
Lo ha deciso la magistratura torinese, a cui sono stati trasmessi gli atti relativi all’inchiesta direttamente dalla procura di Grosseto ora impegnata nel processo ad Antonino Bilella, ex custode della villa di Potassa accusato di aver ucciso e nascosto il corpo di Francesca Benetti, proprietaria di villa Adua, nel Grossetano. A riportarlo è il quotidiano toscano La Nazione.
Ma perché è spuntata fuori questa vicenda vecchissima proprio dopo che Bilella è stato accusato di un delitto tanto efferato come quello della sua datrice di lavoro?
L’input è arrivato a dicembre del 2013 quando ai carabinieri di Grosseto – che stavano indagando sull’omicidio Benetti, la donna scomparsa il 4 novembre – arrivò una lettera anonima da parte di una vicina di casa di Bilella quando viveva a Pinerolo.
Venuta a sapere, guardando la tv, dell’arresto dell’agricoltore le sono tornati alla memoria tutti i dubbi che aveva accantonato, scacciato. Li ha vergati nero su bianco in una lettera e li ha spediti ai militari. Poi lei, uscita dall’anonimato, ha reso una testimonianza, così come altre persone.
Sono stati ricostruiti per quanto possibile i passaggi dei giorni precedenti la scomparsa di Canali e quelli durante, fino al ritrovamento del cadavere il 9 agosto 1976. “Morte naturale”, decretò l’allora medico del paese, senza autopsia e nonostante una ferita alla testa, e la procura archiviò.
Trentanove anni dopo, un magistrato vuole approfondire le dichiarazioni rilasciate da alcune persone e ricostruire in modo chiaro la vicenda.
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