Presto anche in Piemonte partirà la nuova “quick survey” – la rilevazione rapida, indetta dall’Istituto Superiore di Sanità, finalizzata a mappare il grado di diffusione delle variazioni del Covid-19 nel Paese.
La decisione è stata presa il 18 febbraio in un incontro in video-conferenza del “Gruppo di lavoro tecnico-scientifico per l’implementazione dell’attività di pre-screening e genotipizzazione del Sars- Cov2”, istituito nei giorni scorsi al Dirmei (Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive). Il gruppo di lavoro è coordinato dal professor Giovanni Di Perri ed è composto da Elide Azzan, Valeria Ghisetti, Emilpaolo Manno, Pietro Presti, Stefano Taraglio, Paolo Vineis e Gianfranco Zulian.

Giovanni Di Perri, primario di Malattie Infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia
Altro tema della riunione il piano regionale di bio-sequenziamento dei tamponi molecolari, che consentirà di individuare in tempo reale le eventuali mutazioni del Covid-19 circolanti sul nostro territorio. I dettagli tecnici del piano, che prenderà avvio nei prossimi giorni, verranno messi a punto da un gruppo ristretto costituito composto dai referenti dei 4 laboratori attualmente in grado di effettuare il sequenziamento (Istituto Zooprofilattico, Ospedale “Amedeo di Savoia”, IRCCS di Candiolo, Università del Piemonte Orientale), che organizzeranno e armonizzeranno le procedure di lavoro.

Matteo Marnati, assessore regionale alla Ricerca applicata per l’emergenza Covid
«Questo – dichiara l’assessore alla ricerca applicata per l’emergenza Covid-19, Matteo Marnati – è solo l’inizio per monitorare il virus in Piemonte. Ci stiamo strutturando per analizzare giornalmente almeno l’1% dei nuovi casi positivi. Alziamo il livello di sorveglianza per garantire il contenimento dell’epidemia».

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi
«Sul fronte delle varianti – spiega l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi -, abbiamo allo studio un provvedimento specifico per dare valore giuridico allo strumento statistico e epidemiologico che già utilizziamo per identificare in modo tempestivo, sulla base di alcuni indicatori (densità di popolazione, over 60, incidenza dei contagi…) le aree del territorio piemontese a maggior rischio di diffusione covid19, con il quale abbiamo reso più efficaci il sistema di contact tracing e di effettuazione dei tamponi. Alla luce delle nuove indicazioni del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità, in caso di riscontro di focolai causati da una delle varianti, si tratterà ora di definire attraverso lo stesso strumento la distribuzione territoriale del focolaio e di individuare eventuali restrizioni da adottare (zone rosse). Un’azione sulla quale stiamo confrontandoci con sindaci e prefetti piemontesi, in accordo con il Governo per l’erogazione dei conseguenti ristori».