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Salute  

Regione. Definito il programma vaccinazioni in 4 fasi

Regione. Definito il programma vaccinazioni in 4 fasi

Già 9.365 le persone ad aver ricevuto il vaccino contro il Covid, lo ha fatto sapere il 4 febbraio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 17:30). A 8.960 è stata somministrata la seconda dose. Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 221.841 dosi (delle quali 83.035 come seconda dose), corrispondenti all’87,8 %% delle 252.580 finora disponibili per il Piemonte.

Sempre ieri, il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore alla sanità, Luigi Genesio Icardi, con il Commissario dell’Unità di crisi, Vincenzo Coccolo, ed il Commissario dell’area giuridico- amministrativa, Antonio Rinaudo, hanno illustrato il cronoprogramma aggiornato del piano vaccinazioni alla luce della nuova rimodulazione comunicata nella serata di ieri dalla struttura del commissario Arcuri.

Foto Ansa

Le quattro fasi

Nella Fase 1 saranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna. La Fase 1/A, che riguarda il personale sanitario regionale, ospiti ed operatori delle Rsa, finirà il 21 febbraio. La Fase 1/B coinvolge i rappresentanti delle professioni sanitarie e di quelle operanti in ambito sanitario (odontoiatri, farmacisti, veterinari, biologi, chimici, fisici, psicologi, ostetriche, tecnici di radiologia medica, di riabilitazione e prevenzione, informatori scientifici) e finirà il 15 marzo. 

La Fase 1/C riguarderà gli anziani over 80 al di fuori dalle RSA e inizierà il 21 febbraio con un V-Day su tutto il territorio piemontese. I medici di famiglia definiranno gli elenco dei pazienti over 80 secondo una priorità e caricheranno i dati sulla piattaforma regionale.

Le Asl fisseranno gli appuntamenti e li comunicheranno ai pazienti e ai medici di famiglia (tramite sms, mail o lettera). In occasione della prima somministrazione verrà comunicata data e luogo del richiamo. I medici di medicina generale saranno presenti nei centri vaccinali e inoculeranno le dosi.

Le persone inabili alla mobilità riceveranno, invece, il vaccino presso il proprio domicilio.

La Fase 2 comprenderà le persone over 60, soggetti fragili, personale scolastico ad alta priorità è soggetti a rischio. Anche in questo caso saranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna e partirà non appena ultimata la Fase1.

La Fase 3 impiegherà il vaccino AstraZeneca indicato per gli under 55 e riguarderà il personale scolastico, servizi essenziali come forze dell’ordine e forze armate, uffici giudiziari, le carceri, i luoghi di comunità e le persone con pluripatologie moderate. Si inizierà l’8 febbraio, in particolare con le Forze dell’ordine e le forze armate, e poi dal 15 febbraio partirà la raccolta di adesioni da parte del personale scolastico con una piattaforma dedicata.

Per la Fase 4, che riguarderà tutto il resto della popolazione, sarà utilizzato il vaccino AstraZeneca insieme ad altri vaccini e per la partenza si attendono le indicazioni della struttura commissariale.

Il ruolo di ASL e medici di base

«Fondamentale – ha ricordato il Presidente Cirio – sarà fin da subito la collaborazione dei medici di famiglia che hanno sottoscritto un accordo con la Regione Piemonte, prima in Italia. Attualmente il nostro territorio sta vaccinando circa 10mila persone al giorno».

In media sono 125 gli over 80 seguiti da ogni medico di famiglia in Piemonte. In tutto sono circa 374 mila: oltre 15 mila sono stati già vaccinati all’interno delle RSA e 358 mila attendono la vaccinazione.

«Le azioni intraprese sono per abbassare la letalità e limitare la diffusione del virus con le sue varianti – spiega l’assessore alla Sanità, Icardi -. Per gli over 80 ogni medico di base determina le priorità sulla base dell’età e dello stato di salute dei vari pazienti e registrerà i dati su una piattaforma apposita. Le Asl invieranno un sms o una lettera per indicare il luogo della vaccinazione, che non si effettuerà nello studio del medico ma nei centri vaccinali individuati. La logistica della vaccinazione è a cura dell’Asl, che potrà contare anche  sui volontari della Protezione civile e delle Croci. La somministrazione delle dosi di vaccino sarà fatta dai medici di base che potranno eseguirla sia sui propri pazienti che sui pazienti di altri colleghi. Se la persona non può spostarsi viene presa in carico da Asl che manda a domicilio medico e infermieri, se ha problemi di deambulazione si attiva la Protezione civile».

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