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Territorio  

Regione. Da 10 a 40 mila euro di incentivi per chi sceglie di andare a vivere in montagna

Regione. Da 10 a 40 mila euro di incentivi per chi sceglie di andare a vivere in montagna

Cambiare vita si può. E la Regione Piemonte ti aiuta a farlo, lanciando una campagna nazionale che offre incentivi a chi sceglie di trasferirsi da una città italiana in uno dei piccoli comuni di montagna incastonati tra le Alpi piemontesi.

«La montagna non è e non va vista come una riserva inaccessibile, ma come un grande propulsore di economia, natura, enogastronomia, turismo e di tutto ciò che di meraviglioso ha da offrire – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Penso che, dopo due anni di pandemia, questa idea dell’aria fresca, dell’aria pulita, della possibilità per chi lo desidera di vivere a contatto con la natura, siano valori su cui investire per il nostro futuro e per quello delle nostre straordinarie montagne».

L’iniziativa punta a sostenere la rivitalizzazione e il ripopolamento delle aree montane, anche a seguito dei bisogni sociali crescenti causati dall’attuale emergenza sanitaria.

Chi risiede in un centro urbano in Italia e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte con meno di 5.000 abitantida rendere prima casa trasferendovi la propria residenza, potrà aderire ad un bando della Regione Piemonte che offre contributi da 10 a 40 mila euro. Il bando stanzia complessivamente 10 milioni di euro.

Il bando verrà pubblicato il 1° settembre su https://bandi.regione.piemonte.it e all’inizio di novembre verrà aperta la piattaforma per le domande; per presentarle ci sarà tempo fino a fine di dicembre 2021. Una misura che non resterà isolata e che si aggancia in modo sinergico ad un altro bando che la Regione Piemonte lancerà in autunno per incentivare la nascita delle “botteghe dei servizi” con specifici contributi per sostenere le attività nei territori montani che offrono servizi alla cittadinanza.

«Insieme al bando residenzialità afferma il vicepresidente Fabio Carosso – stiamo lavorando con le Unioni montane all’individuazione di importanti azioni per le nostre “botteghe dei servizi”, volte a contrastare la desertificazione commerciale nei paesi montani e, di conseguenza, a garantire agli abitanti di queste zone la fruizione di beni e servizi che ne migliorino la qualità della vita».

In tutto sono 465 i Comuni montani del Piemonte con meno di 5 mila abitanti protagonisti del bando (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli). È possibile consultarli sul sito della Regione Piemonte.

Possono presentare la domanda i nati a partire dal 1955 e, per fare in modo che al bando aderiscano soprattutto i giovani, i nati dopo il 1980 riceveranno un punteggio più alto.

Punteggio premiante anche per gli interventi effettuati in un Comune ad alta marginalità, l’attività lavorativa esercitata in un paese montano oppure in smart-working almeno al 50% nell’abitazione per la quale si chiede il finanziamento, un Isee uguale o inferiore a 20.000 euro, almeno un figlio di età uguale o inferiore a 10 anni che avrà residenza e dimora abituale nell’immobile acquistato. Punti in più anche per recuperi realizzati con soluzioni architettoniche e paesaggistiche previste dalla Regione Piemonte e per l’utilizzo dei materiali tipici del paesaggio alpino piemontese, ma anche se l’incarico dei lavori viene dato ad imprese con sede legale in un Comune montano piemontese.

Per beneficiare dei contributi occorre essere titolari del diritto di proprietà, oppure impegnarsi ad acquisire un diritto di proprietà, di un’unità immobiliare ad uso residenziale censita catastalmente nel territorio dei 465 Comuni interessati e trasferirvi la propria residenza e dimora abituale per dieci  anni. In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, mentre i lavori di recupero del patrimonio esistente dovranno essere ultimati entro 18 mesi. La rendicontazione dovrà essere trasmessa, invece, entro 3 mesi dalla conclusione dei lavori di recupero, ovvero dalla stipula dell’atto di compravendita.

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