Ieri, martedì 31 agosto – è tornato alla Casa del Padre, presso l’istituto delle suore Teresiane di Mondovì dove risiedeva, monsignor Sebastiano Dho, vescovo emerito di Saluzzo e Alba. Martedì 24 agosto aveva raggiunto i 35 anni esatti di episcopato (venne ordinato nella cattedrale di Saluzzo nel 1986 dal cardinal Anastasio Ballestrero, arcivescovo di Torino).
Nato il 16 maggio 1935 a Frabosa Soprana, Dho fu ordinato presbitero il 29 giugno 1958. Dapprima vice-curato a Niella e poi a Murazzano, nel 1969 fu nominato direttore de “L’Unione Monregalese” (incarico che portò fino al ’73), quindi divenne docente di Teologia morale al Seminario Maggiore di Mondovì e negli anni seguenti allo Sti di Fossano ed alla Facoltà teologica a Torino. Dal 1982 è stato vicario generale a fianco di monsignor Massimo Giustetti, quindi nel luglio dell’86 la nomina a vescovo di Saluzzo fino al ’93, quando fu chiamato come pastore nella diocesi di Alba (fino ai 75 anni). Da vescovo emerito rientrò a Mondovì, prima ospite del Seminario e poi, da alcuni anni, presso l’Istituto “Santa Teresa” a Piazza.

Il compianto vescovo emerito di Saluzzo e Alba, Mons. Sebastiano Dho
“Ci ha lasciati Mons. Sebastiano Dho, un Vescovo veramente Amico – così commenta la Commissione Regionale Pastorale Sociale e Lavoro Piemonte e Valle d’Aosta -. Sempre vicino al mondo del lavoro e del sociale, dal 2007 al 2011 ha accompagnato come Incaricato Cep (Conferenza Episcopale Piemonte e Valle D’Aosta) la Commissione Regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro, Giustizia e Pace, Custodia del Creato, sempre presente nelle riunioni e nelle varie attività. Abbiamo avuto modo di apprezzare il Suo amore profondo e libero per la Chiesa, la notevole preparazione culturale e teologica, la Sua visione di una Chiesa aperta e laicale nello Spirito del Concilio Vaticano II, le Sue doti umane, comunicative e organizzative, il senso profondo della giustizia e della pace, l’amore per gli ultimi e i poveri. Ci ha aiutati negli anni a camminare convinti e fiduciosi e ad affrontare i problemi del mondo del lavoro e del sociale alla luce del Vangelo e dei principi della Dottrina Sociale della Chiesa, che conosceva profondamente, in dialogo con le scienze sociali. La Sua testimonianza gioiosa e autentica ci accompagnerà sempre. Preghiamo per Lui, per la nostra Chiesa Piemontese, per la famiglia e per le comunità che hanno goduto per tanti anni la Sua presenza”.