12 Aprile 2021
Recovery Plan. L'Unione chiede 65 milioni per rilanciare il territorio
Tra gli interventi che la Regione Piemonte presenterà al Governo per i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan per gli anglofili) ci sono i tredici progetti avanzati dall’Unione Montana dei Comuni delle Valli Chisone e Germanasca (in collaborazione anche con i comuni di Cantalupa, Cumiana e Frossasco).
Un elenco di opere quasi da libro dei sogni con richiesta di contributi per circa 65 milioni di euro: le voci più eclatanti riguardano l’efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica (10 milioni), l’allargamento del comprensorio sciistico di Prali (4,5 milioni), una centrale di cogenerazione a biomasse con alimentazione di una rete di teleriscaldamento (3,5 milioni), costruzione di un nuovo ponte sul Chisone (5 milioni), il completamento della pista ciclabile di valle (8 milioni) e soprattutto interventi di mitigazione idrogeologica nei comuni più colpiti dall’alluvione del 2016 (quasi 22 milioni di euro).
Il presidente dell’Unione, Marco Ventre, non si lascia prendere da facili entusiasmi: «Si tratta solo di un primo passaggio in vista dell’assegnazione dei fondi del Recovery. Inoltre è mancato da parte della Regione un lavoro di selezione e razionalizzazione tra tutti i progetti presentati dalle realtà locali: ad esempio nella proposta legata alla mobilità sostenibile della Città Metropolitana ricade anche il nostro progetto di prolungamento della Pista Ciclabile (che insiste su strade della Città Metropolitana)!» Il Recovery Plan «dovrà servire a portare lavoro in questo momento in cui non ce n’è e allo stesso tempo risolvere i problemi dell’Italia: per questo credo che tra i nostri progetti avranno maggiori possibilità di essere finanziati quelli capaci di generare un ritorno sul territorio. Parlo ad esempio della Ciclabile – e so che è un tema sensibile per molti! – che dovrebbe arrivare almeno fino al Forte di Fenestrelle: la ricaduta turistica non sarà immediata, ma arriverà nel medio termine. D’altronde bisogna essere chiari e onesti con i cittadini, il traino artigianale e industriale dell’economia delle valli non tornerà mai più: il futuro non potrà che essere nel turismo».
Ciò non toglie che Ventre – da sindaco di Villar Perosa – un occhio attento alle attività manifatturiere lo abbia mantenuto: «il ponte sul Chisone valorizzerà l’area industriale di Villar, permettendo l’accesso direttamente dalla tangenziale (da Viale Italia) facendo guadagnare tempo ai trasporti ed eliminando il transito dei mezzi pesanti nel paese (con un ovvio beneficio ambientale)». E sempre dal Recovery potrebbe tornare a nuova vita l’area industriale ex Boge (da tempo abbandonata), «che potrebbe ospitare la nuova centrale di cogenerazione a biomasse».
A dare gambe alle ambizioni del territorio sono stati gli uffici dell’Unione dei Comuni. «Insieme soprattutto al vicesegretario Graziano Solaro, abbiamo analizzato e valutato le proposte – spiega Simona Pons dell’Ufficio segreteria e dell’area Cultura -: ad esempio la richiesta di alcuni di estendere e migliorare la rete wi-fi è stata poi allargata a tutti i comuni, che (almeno nelle borgate) potrebbero avvantaggiarsi di un simile intervento». Tra gli altri progetti: «lo sviluppo di un piano di turismo lento e le connessioni culturali-storico-ambientali dei comuni, che partendo da un bene faro (come il Forte di Fenestrelle) cerchino di portare i turisti alla scoperta delle altre realtà storiche-culturali, ma anche del cibo e dei sentieri locali. Una rete di offerte pensate anche per le persone diversamente abili».
GR
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