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Fatti e opinioni  

Pragelato: le Universiadi si gestiscono solo a livello sovracomunale

Pragelato: le Universiadi si gestiscono solo a livello sovracomunale

Il sindaco di Pragelato Giorgio Merlo e il vice Mauro Maurino sottolineano come l’evento Universiadi possa essere gestito solo a livello sovracomunale.

 

«I grandi eventi internazionali – ci riferiamo a quelli sportivi, soprattutto – danno lustro e prestigio alle località che li ospitano ma, al contempo, non possono più essere gestiti e pianificati esclusivamente dai rispettivi enti locali ed istituzionali», hanno dichiarato il sindaco di Pragelato Giorgio Merlo e il vice Mauro Maurino.

 

Surplus di lavoro per uffici e funzionari

Per poi aggiungere: «Questo per due ragioni di fondo:

  • da un lato la massa di risorse finanziarie che si rendono necessarie man mano che i progetti avanzano
  • e, dall’altro, per le reali forze in campo a livello di funzionari e uffici (ndr tecnici) preposti alla realizzazione dell’evento»

 

Le forze sono circoscritte

Merlo e Maurino ricordano inoltre che «Pragelato – e quindi l’Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea – oltre alle varie gare sovranazionali di sci nordico in programma nel corso degli anni, deve affrontare adesso la sfida, bella ed entusiasmante, delle Universiadi del 2025. Un evento importante e significativo per il nostro territorio che non deve però coincidere con una continua richiesta di ‘aiuto’ ad altri enti sovra comunali per poter rispondere alle numerose ed impellenti scadenze burocratiche e di progettazione. E questo perché le forze in campo, negli uffici comunali e dell’Unione montana, sono circoscritte e ben definite».

 

Affrontare gli eventi con una collaborazione tra istituzioni

Per questo «i grandi eventi internazionali, d’ora in poi, anche e soprattutto nel pinerolese, possono essere affrontati, gestiti e perseguiti solo se interviene una forte e convinta ‘collaborazione istituzionale’. Fatta di risorse finanziarie definite ma anche di risorse umane e professionali. E questo sempre al netto di non lasciare più in eredità alle future amministrazioni e generazioni le ormai note e conosciute ‘cattedrali nel deserto’. Ma questa assunzione di responsabilità, politica ed amministrativa, adesso si deve imporre. Non per arroganza ma per rispondere alla esigenze del buon governo senza inutile propaganda e ridicola ipocrisia».

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