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Territorio  

Pragelato. I guadi: l'eredità avvelenata del tesoretto olimpico

Pragelato. I guadi: l'eredità avvelenata del tesoretto olimpico

Appena dopo la sua elezione a sindaco, Giorgio Merlo e la sua maggioranza erano entrati a piedi giunti sul problema dei guadi realizzati con i fondi risparmiati da Torino 2006 e destinati a opere annesse alle Olimpiadi. «Lo avevamo già detto e scritto nella scorsa estate – sottolinea merlo – e adesso ne abbiamo avuto la conferma. Purtroppo. I guadi realizzati con i fondi del “tesoretto” non solo sono stati progettati male ma, ed è quel che emerge concretamente e che noi avevamo prontamente denunciato, già presentano infinite criticità».

Giorgio Merlo, sindaco di Pragelato e assessore dell’Unione

Elementi critici già segnalati in corso d’opera, «a cominciare dai problemi di sicurezza e di barriere architettoniche dove registriamo, con rammarico, le difficoltà oggettive e logistiche che creano per il normale svolgimento dell’attività sportiva legata al golf. Si tratta soprattutto di tre dei quattro guadi. Quello del collegamento con il Centro sportivo Rivet e il guado che mette in collegamento lo stadio del fondo con la parte opposta del Chisone, con immensi problemi inerenti la dimensione del piano sciabile. Oltre al guado che collega i green del campo di golf sulle due sponde del Chisone».

L’amministrazione pragelatese non solo si dissocia dal progetto e dalla realizzazione dei guadi e sui quali lamenta di non aver potuto intervenire per eventuali migliorie e correzioni, ma soprattutto invita Scr, la società committente regionale responsabile di queste opere, ad «attrezzarsi affinché vengano apportati quei miglioramenti e quelle correzioni, anche se in grave ritardo, indispensabili per garantire sicurezza ed utilizzo reale dei suddetti guadi. Guadi che, per come sono stati realizzati da Scr, sono poco utili allo scopo considerando anche la profonda e certa manutenzione di cui necessiteranno in futuro».

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