28 Settembre 2021
Porte. Simone Gay e Paolo Sales si contendono l’eredità di Laura Zoggia
Comunque vada a finire a Porte le prossime elezioni segneranno la fine di un’epoca, quella delle amministrazioni guidate da Laura Zoggia. A contendersene la successione due liste “Porte insieme si può” guidata da Paolo Sales e “Un progetto per Porte”, che candida come sindaco Simone Gay.
Sono diversi i punti in comune nei due programmi elettorali, ma uno su tutti emerge nelle dichiarazioni dei capilista: la trasparenza amministrativa.
«La precedente amministrazione – sottolinea Sales, insegnante 45enne – ha fatto molte cose buone, ma negli ultimi anni è stata percepita come distante dalla popolazione, non più così attenta alle richieste dei cittadini. Come gruppo intendiamo mettere al centro della nostra azione amministrativa la comunicazione e l’ascolto dei cittadini, e se ascoltandoli ci sarà da modificare qualche progetto per il bene di Porte, lo faremo! In quest’ottica di ascolto vogliamo istituire un tavolo di coordinamento delle associazioni». Anche Gay, 28enne geometra impiegato in un’agenzia immobiliare, evidenzia i temi della trasparenza amministrativa: «Nelle ultime amministrazioni la mancanza di una seconda lista, oltre a demotivare i votanti, ha fatto venir meno quell’azione di controllo e di stimolo che è il ruolo della minoranza. Noi abbiamo presentato un programma, ma vogliamo agire secondo le indicazioni dei cittadini, per questo abbiamo lasciato in bianco il retro del volantino elettorale, chiedendo ai portesi di indicarci i loro suggerimenti e poi farceli avere».
In tema di trasparenza ambedue le liste hanno già individuato le giunte in pectore: in caso di vittoria di Sales lo affiancheranno due donne: Elisa Bessone (in passato già assessore) e Antonella Manduca; invece, se il nuovo primo cittadino sarà Gay, a completare la giunta saranno il vicesindaco designato Bruno Beltramino e Cinzia Calvo.
In un paese piccolo come Porte è inevitabile che nelle liste siano presenti persone che hanno già fatto parte delle amministrazioni Zoggia (1999-2004 e poi dal 2006 a oggi), ma entrambe sono nate in modo autonomo. «Abbiamo iniziato a trovarci in tanti questa primavera – ricorda Paolo Sales –per guardarci intorno, valutare le esigenze del paese, fare proposte perché Porte possa tornare ad essere vivibile anche per chi ci torna solo la sera dopo il lavoro (puntando sulla cultura, sulla sostenibilità ambientale, la solidarietà e l’inclusione sociale)». Se la nascita di “Porte insieme si può” era già nota, “Progetto per Porte” si è appalesata solo da poco: «Abbiamo preferito farci avanti solo una volta certi del buon esito della presentazione della lista, ma già da qualche mese c’era un gruppo più ampio che aveva iniziato a trovarsi per raccogliere idee e proposte per migliorare Porte, dapprima pensavamo di creare un gruppo in appoggio della nuova amministrazione, ma poi abbiamo preferito formare una nostra lista con chi ha dato la disponibilità a farne parte».
Se su aspetti come cura del territorio e del verde pubblico, sicurezza e cultura non mancano convergenze tra i due programmi, qualche distinguo sorge sulla tanto dibattuta “pista ciclabile”. Per Sales «occorre aspettare che sia terminata per valutarla e eventualmente intervenire sulle criticità. Poiché ormai l’opera c’è anche se non è nata come pista cicloturistica, cercheremo di attrezzarla perché diventi una via d’accesso ai percorsi ciclopedonali e ai sentieri del paese, contribuendo a a farlo scoprire a chi la percorrerà». Più critico invece il parere di Gay: «Non sono contro la ciclabile, ma sono contro a come è stata progettata, ad esempio si sviluppa, salendo verso la valle, sempre sulla destra dove ci sono la maggior parte delle uscite delle vie private, rendendo difficile la visibilità. Interverremo per renderla più fruibile e sicura, magari introducendo dei limiti di velocità anche sulla pista».
Le liste
La lista “Un progetto per Porte” è composta, oltre che dal candidato Simone Gay, da Bruno Beltramino, da Cinzia Calvo, Simona Fassone, dall’ex assessore Daniele Pilati, da Enrico Giordano Matteo Polliotto e Valter Ribet.
Sostengono Paolo Sales, i componenti della lista “Porte Insieme si può”: Elisa Bessone, Antonella Manduca, Giorgio Bertolotto Blanc, Micaela Bianciotto, Valentina Cannizzaro, Stefania Franco, Nicola Gentile, Fabio Giai, Mattia Gribaudo e Lorenzo Richaud.
Il saluto della “Sindaca”
«I portesi mi hanno voluto bene – ricorda Laura Zoggia, prima cittadina uscente – e anch’io ho voluto loro bene. Agli inizi della mia esperienza in amministrazione, quando passavo a portare le tessere dell’Anpi, la gente mi tratteneva a lungo nelle case per chiedermi informazioni sul comune. E poi mi offrivano il caffè, la merenda e anche la cena… Se sono riuscita a fare qualcosa di buono per Porte, lo devo agli amministratori che mi hanno affiancato, ma soprattutto ai portesi (tanti dei quali non ci sono più)». Tanti i ricordi, d’altronde per oltre un ventennio a sentir nominare Porte veniva alla mente la “Sindaca”. Che tra l’altro ha fatto del suo comune un esempio di attenzione alla parità di genere: «Per sensibilizzare sul tema del rispetto del ruolo delle donne è nata la biblioteca comunale a loro dedicata, poi il monumento alle donne della Resistenza (fortemente voluto dall’indimenticabile Giancarlo Griot). E ancora l’associazione Svolta Donna creata per aiutare le vittime di violenza di genere e la “Corri in Rosa” per raccogliere fondi con cui aiutare quelle povere ragazze costrette a fuggire a volte senza potersi portare dietro nemmeno un paio di mutande». Pur tra momenti difficili come le alluvioni, gli anni da sindaco non hanno fatto mancare qualche momento buffo: «Ho sempre tenuto molto ai matrimoni che celebravo, non volevo che fossero un semplice atto formale. Certo non lo è stato quella volta che ho sposato due scozzesi. Erano vestiti di tutto punto col kilt, peccato che sotto non indossassero gli slip e a un certo punto, complice la pinza messa male, un colpo di vento ha rivelato questo dettaglio…»
GR
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