17 Febbraio 2021
Porte. A pallavolo si gioca su Zoom con Sport Inclusion

“Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare”, ma senza scomodare John Belushi anche gli istruttori e i ragazzi del progetto Sport Inclusion davvero non scherzano.
Questa proposta sportiva (non competitiva) per ragazzi con disabilità intellettiva, relazionale e fisica nata dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale “COESA”, l’Associazione Sportiva “Nessuno escluso” e “Il Podio Sport” non si era arresa alle incertezze e a ottobre era ripartita in presenza nella palestra di Porte dopo i mesi di chiusura per via del Covid. E non si è arresa nemmeno alle nuove normative subentrate poco tempo dopo. «Da metà dicembre – racconta Marco Tealdo della Cooperativa COESA – l’attività è ripresa in modalità on line con gli istruttori che vanno in palestra da dove guidano l’allenamento in modalità on line, collegandosi sulla piattaforma Zoom».
Uno dei coordinatori tecnici, Alessandro Barotto (l’altra è Laura Rostan), sottolinea il significato di questa esperienza: «è stato importante riprendere gli incontri in modo da non perdere i contatti con i ragazzi; abbiamo confermato l’appuntamento al venerdì pomeriggio dove per mezz’ora, tre quarti d’ora proponiamo esercizi di riscaldamento, di ginnastica posturale, di stretching per poi passare a qualche esercizio con la palla propedeutico al volley». L’istruttore, ripreso da una videocamera connessa a un computer, fa vedere gli esercizi che gli allievi da casa (o dalla struttura dove sono ospiti) possono eseguire a loro volta. Nonostante l’allenamento a distanza non sia certo paragonabile a quello a tu per tu, il numero dei partecipanti non ne ha risentito. Anzi! «All’ultimo appuntamento in presenza – ricorda Barotto – i ragazzi erano una quindicina, a distanza sono da 15 a venti e stanno aumentando. È semplice aggiungersi, basta segnalarcelo (ndr al n° 347.057.40.16) per ricevere il link per il collegamento».
Accanto all’aspetto sportivo, l’approccio tiene conto anche di quello relazionale: «Prima di ogni allenamento, passiamo alcuni minuti a chiacchierare (per quanto sia possibile farlo con venti persone attraverso uno schermo!). È un modo per mantenere i contatti umani e per tenere alto l’umore dei ragazzi. Per alcuni di loro che, vivendo in Gruppi Appartamento, non hanno neanche un giardino, è l’unico modo di sfogarsi un po’». Se tutti sono stati penalizzati dalle norme di distanziamento sociale, le persone con disabilità sono tra quelle che hanno sofferto di più: «Per loro il rapporto umano vale il doppio, sono stati spesso lasciate da parte, anche per questo aspettano con entusiasmo l’allenamento che in qualche modo li tira fuori dall’isolamento».
L’attenzione alla socialità non va però a detrimento dell’aspetto educativo-pedagogico: «Lo scopo dell’incontro è l’allenamento sportivo, che non è un momento di semplice svago. Certo un clima rilassato e le risate aiutano ad allenarsi meglio». A creare questo clima sereno contribuiscono, e non poco, sia i rapporti con i gestori dell’impianto la cui disponibilità è massima – «Geppo (ndr il factotum della struttura di Porte) ci ha già assicurato che appena si potrà tornare ad allenarsi, magari all’aperto, tutto l’impianto sarà a nostra disposizione» – sia con l’amministrazione comunale, sindaca Laura Zoggia in testa «che ci fa sentire sempre la vicinanza delle istituzioni».
L’inclusione passa anche dai Social
Non si ferma allo sport lo spirito inclusivo della Cooperativa COESA. Che da poco ha fatto partire Inclusion Lab: «Si tratta di un laboratorio culturale dove portare idee, progetti, visioni – spiega Marco Tealdo – per inventare, produrre, sostenere nuovi percorsi di inclusione, fraternità, solidarietà, educazione alla cultura dell’incontro e dell’accoglienza, affrontando argomenti scomodi, storie di giustizia e di ingiustizia, di inferno e di bellezza e faremo emergere, dandone risonanza, ad un territorio ricco di vita, pulsante di entusiasmo e di voglia di rimettersi in azione!»
Per aderire e conoscere questo progetto basta mettere il “like” alla pagina Facebook Inclusion Lab (siamo anche su Instagram e YouTube) o per chi non è sui Social, scrivere alla mail inclusionlab2021@gmail.com o chiamare il 347.057.40.16.
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