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PMT Pinerolo. Maccari (Fim Cisl): bisogna mantenere lavoro e produzioni

PMT Pinerolo. Maccari (Fim Cisl): bisogna mantenere lavoro e produzioni

In queste settimane è in corso una trattativa per perfezionare il processo di vendita di PMT da parte di BHM, fondo d’investimento che ne aveva acquisito la proprietà nel corso del 2017.

«Stamattina (ndr 2 ottobre) – dichiara Cristina Maccari, Operatrice FIM CISL di Pinerolo – abbiamo incontrato l’Amministratore Delegato Roderik Wiedemeier per avere un aggiornamento in merito alle operazioni di vendita. Ci è stato confermato che i tempi non dovrebbero essere lunghi e che nelle prossime settimane ci saranno informazioni più dettagliate rispetto ad un processo che viene gestito direttamente dal Socio».

Cristina Maccari della Fim Cisl

Non è una sorpresa la decisione di vendere da parte di BHM: «È un fondo d’investimento ed è naturale che abbia l’obiettivo di fare profitti nel medio periodo e non tanto pianificare piani industriali a lungo termine». Nonostante le perplessità di molti quando due anni fa si seppe che l’azienda era diventata di un fondo di investimento: «Dalla ripartenza nella primavera del 2017 (dopo il doloroso fallimento) sino ad oggi, non ci sono mai  stati ritardi nei pagamenti delle retribuzioni né sono stati utilizzati ammortizzatori sociali perché i volumi hanno garantito la piena occupazione».

L’edificio della PMT (ex Beloit)

Anche in questa fase di passaggio di proprietà qualche segnale incoraggiante sembra esserci. «Dagli incontri con l’Amministratore Delegato – conferma Cristina Maccari – è inoltre emerso un buon portafoglio ordini che permetterebbe all’acquirente di proseguire l’attività con la grande qualità del prodotto che ha caratterizzato la fabbrica, già dai tempi della Beloit».

Monsignor Debernardi nel suo intervento in occasione delle manifestazioni sindacali nel periodo della crisi di PMT

Davanti alle incognite connaturate a ogni cambio di proprietà, la rappresentante sindacale auspica «che nel minor tempo possibile arrivino notizie certe e, soprattutto, che l’operazione si concluda con la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e la valorizzazione di una fabbrica importante per il nostro territorio e con un “know how” invidiabile».

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