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Pinerolo. Tagli dolorosi per asili nido, centri anziani e musei

Pinerolo. Tagli dolorosi per asili nido, centri anziani e musei

Asili nido: chiude la Serena, tutti alla Tabona
Da due asili nido comunali ad uno solo. Questa la drastica decisione della giunta, che intende convogliare tutti i bambini nella struttura del quartiere Tabona, abbandonando (o dando in gestione a privati) quella di zona Serena. Ne abbiamo chiesto le ragioni a Gianpiero Clement, vicesindaco di Pinerolo e assessore a Istruzione, Sport e Tempo Libero: «Non si tratta di un taglio, ma di una riorganizzazione del servizio. Questa scelta non è dettata dal fatto che esso attualmente non funzioni (anzi, è di eccellenza), ma da due motivi precisi. Il primo è il calo del numero di iscrizioni: oggi, tra Serena e Tabona, siamo a 123 (di cui una ventina part-time), mentre anni fa superavamo i 140. La previsione per il 2015-2016 è che non si andrò oltre il centinaio. Il secondo motivo è economico: nel 2014, venendo meno i contributi da parte di Provincia e Regione, lo sbilancio è stato di circa 1 milione di euro (prima, non sforava gli 800mila)». Da qui, afferma Clement, «la necessità di ridurre i costi per l’amministrazione, insieme alla volontà di salvaguardare sia i posti di lavoro delle educatrici, sia il servizio». La scelta («ormai definita al 99%») di chiudere la struttura in zona Serena, preferendo investire su quella della Tabona, «non è stata facile. Pur essendo l’asilo Serena più frequentato, quello della Tabona ha il vantaggio di avere un locale seminterrato utilizzabile. Abbiamo fatto tutti i passaggi (consultando e informando RSU, personale, commissione consiliare…). È una soluzione dolorosa e non da tutti condivisa, perciò vogliamo confrontarci: con i genitori (lo scorso 11 febbraio, n.d.r.) e con i sindacati». La situazione delle finanze comunali è drammatica: «Le indicazioni della Legge di Stabilità per il 2015 – prosegue il vicesindaco – parlano di un taglio complessivo di 800mila euro: quindi dobbiamo diminuire le spese, per evitare di alzare le tasse ai cittadini. Riorganizzando in questa maniera il servizio asili, insieme a qualche pensionamento del personale, risparmieremo 100/150mila euro e, a partire dal 2016, 200/250 mila. L’impegno del Comune comporterà quindi un disavanzo di circa 750mila euro: e qualcuno ha il coraggio di dire che l’amministrazione fa la cresta sugli asili! I dati nazionali sono chiari: un bimbo iscritto al nido costa circa 10mila euro l’anno, di cui il 25% a carico della famiglia, il resto della collettività. Le promesse di Renzi («1000 nidi in 1000 giorni») per ora sono rimaste sulla carta…».

Centro anziani di via Podgora: tagliate le pulizie e i servizi ambulatoriali
Riduzione dei turni di pulizia e chiusura dell’ambulatorio tre giorni su cinque. Non certo buone notizie per il centro sociale di via Podgora 22. Il presidente, Maurantonio Vescera, ha contattato “Vita” per denunciare la vergognosa situazione: «Dallo scorso mese di gennaio, il Comune ha tagliato sui turni di pulizia. Prima, l’incaricato della cooperativa veniva tre volte la settimana per due ore e mezza ciascuna, ora solamente due giorni, per due ore». Il centro sociale di via Podgora «è un po’ particolare: c’è un ambulatorio medico, una palestra (corsi di judo per bambini e ragazzi, ginnastica dolce per adulti), una scuola di cucito per le donne. Insomma, non è un luogo dove gli anziani vengono solo a giocare a carte! Essendoci molti locali, noi (tra l’altro, tutti volontari), non abbiamo le forze per seguirne bene la pulizia. Li curiamo, guardiamo se c’è qualche problema, segnaliamo (devo dire che, quando è capitato qualcosa di grosso, il Comune è sempre intervenuto)». Gli fa eco il vice presidente, Giuseppe Alaimo: «Qui c’è sempre un via vai di gente, non è come il centro di via Bignone, che ha solo un salone. Questo è un quartiere molto grande». Un altro pesante taglio ai servizi riguarda l’ambulatorio: «L’apertura – spiegano Vescera e Alaimo – era dal lunedì al venerdì; da prima di Natale, solamente più due giorni la settimana (martedì e giovedì)». Conclude il presidente: «Il Comune non ha capito il disagio che ha provocato a questi anziani. Molti di loro vengono da fuori Pinerolo, alcuni addirittura da altre Province. Al sindaco Buttiero vorrei dire (dal momento che è impossibile andarci a parlare!): aiutate i centri anziani! Ci avete tolto il panettone a Natale, le bugie a Carnevale, il mazzettino di mimosa per la Festa della Donna… Cosa volete toglierci ancora? Chiudeteli e fate prima, così risparmiate! Sulla pelle di noi anziani…».

Musei civici: chi li gestisce, se li pulisca!
«Il Comune di Pinerolo ha anticipato che, nel prossimo rinnovo delle convenzioni per la gestione degli spazi museali civici, la gestione sarà abbinata alla pulizia ed alla manutenzione dei locali, modificando la situazione attuale (cioè l’appalto dato dal Comune ad una cooperativa esterna). Non si tratta di un vero e proprio taglio, ma di uno spostamento di titolarità». Così Dario Seglie, direttore del CeSMAP (Centro Studi e Museo d’Arte Preistorica). Il cambiamento, però, dovrebbe essere accompagnato da una contributo finanziario da parte dell’amministrazione a favore delle associazioni che gestiscono gli spazi museali. Dovrebbe, appunto. Perché – commenta Cristina Menghini, responsabile ufficio stampa del CeSMAP – «finora, di soldi, nemmeno l’ombra. E in futuro, chissà…». Spiega Seglie: «Questa proposta della giunta nasce dal fatto che il bilancio comunale scenderà, per le spese generali, di circa il 2%. Il capitolo dedicato alla Cultura contiene una parte finanziaria riservata ai musei. Alcuni progetti sono già in corso (sistemazione di Palazzo Vittone), altri sono nei desideri dell’amministrazione per il futuro (Polo Culturale nell’ex caserma Bochard). Ritengo sia importante dare continuità ai progetti e alla loro realizzazione, senza saltare da un evento all’altro. Il problema è che a Pinerolo, spesso, nel settore della cultura, gli obiettivi cambiano in corsa e niente viene mai portato a termine».

Vincenzo Parisi

Da sinistra: Maurantonio Vescera e Giuseppe Alaimo, presidente e vice presidente del centro sociale di via Podgora

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